LE INTERVISTE

IL TENNISTA DANIELE SILVESTRE

DA LATINA A WIMBLEDON

Abbiamo intervistato il giovane coach pontino Daniele Silvestre. Abbiamo fatto domande sulla sua carriera da giocatore e da allenatore. Tutt’ora è direttore del Tennis Club Nascosa di Latina.

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Nella foto a sinistra Daniele Silvestre

di Matteo Abate e Valerio Silvestre 2H

INTERVISTA
Come ti sei avvicinato al tennis?
Quando ero bambino mio padre aveva smesso di giocare a pallone ripiegando sul tennis ed io mi divertivo a
seguirlo.
A quanti anni hai iniziato a giocare a tennis?
Ho iniziato a giocare cinque ed ho disputato i primi tornei all’età di undici anni.
Quando hai capito che saresti diventato un professionista/agonista?
All’età di quattordici anni ho iniziato a ottenere i primi risultati in ambito regionale a partecipare ai primi
tornei internazionali. Da quel momento avrei svolto un’attività intensa.
Ti è costato tanti sacrifici?
No, perché era la mia passione e mi dedicavo esclusivamente al tennis e allo studio.
A quanti anni hai iniziato a viaggiare per il tennis da solo?
A quattordici anni ho iniziato a viaggiare in Italia, verso i quindici anni anche all’estero.
Quali sono stati i primi successi da giocatore?
I primi successi li ho ottenuti a sedici anni in Germania battendo due tra i migliori juniores del mondo.
Quando sei passato da juniores a professionista?
A diciotto anni ho ricevuto un invito per un torneo ATP e inaspettatamente, ho vinto un incontro e sono
entrato automaticamente nelle classifiche mondiali.
Quali sono stati i risultati più importanti della tua carriera?
Sono stato per molti anni nelle classifiche mondiali e ho vinto 9 titoli italiani. I più importanti sono
sicuramente i 4 titoli di serie A-1 vinti a capri.
Come è avvenuto il passaggio da giocatore ad allenatore?
Ho iniziato a studiare molto presto e ho acquisito le massime qualifiche molto giovane.
Hai allenato tanti tra i migliori giocatori italiani e del mondo, ricordacene qualcuno
Ho avuto la fortuna di allenare tanti tennisti di alto livello a partire da: Giorgi, Gaio, Musetti, Berrettini e
Sonego.
Quale è stata l’emozione più grande della tua carriera?
L’emozione più grande è stata entrare nel campo centrale di Wimbledon il sogno che avevo fin da bambino.
LA NOSTRA OPINIONE
La nostra opinione su Daniele Silvestre è quella che lui è un grande esempio da seguire per ragazz* e
bambin* che hanno appena cominciato a giocare a tennis, i suoi successi e i sui fallimenti l’hanno portato a crescere nella sua passione Daniele Silvestre c’è sembrato una persona disponibile, gentile e a tratti ironico.

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I RAGAZZI DELLA II E SI IMPROVVISANO INTERVISTATORI PER UN GIORNO CON LO SCRITTORE BASTONINI

Dopo l’incontro con il giornalista Fabio Benvenuti, gli studenti della classe II E hanno scoperto il mondo dell’informazione e ne hanno appreso le tecniche di base.

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di Paola D’Angelo Cicchini e Sofia Vespasiano (2^E) 

Grazie all’aiuto dell’insegnante di Italiano, prof.ssa Giovanna Montanaro, essi hanno colto questa imperdibile occasione per inoltrarsi in uno spazio altamente formativo con grande entusiasmo. Hanno poi avuto modo di impiegare le nuove conoscenze e di mettere in atto le competenze sviluppate durante un’intervista, svoltasi a scuola, con lo scrittore Giorgio Bastonini, autore di vari romanzi e racconti brevi di genere giallo o noir, il quale è stato ben lieto di parlare della sua esperienza di lettore e scrittore con dei giornalisti in erba. Ricambiando l’entusiasmo di questi ultimi, Bastonini ha risposto di buon grado alle loro incalzanti domande, soddisfacendo pienamente tutte le loro curiosità circa il suo particolare mestiere.

LE PAROLE DELL’AUTORE

Da sempre appassionato alla lettura, l’autore ha riferito di aver iniziato a scrivere in età adolescenziale, facendo leva sul suo grande spirito di osservazione sia del mondo circostante sia dell’animo umano. Come tutte le persone molto intelligenti e dotate, durante l’intervista Bastonini si è mostrato estremamente umile, pur comunicando in modo efficace la sua grande passione per la scrittura. Agli studenti è parso che proprio lo scrivere sia, per lui, una forma di esplorazione e conoscenza del reale e che il mistero della vita lo affascini a tal punto da spingerlo ad indagarla a fondo come un autentico detective. A tal proposito, ai ragazzi è stato svelato anche qualche segreto su come scrivere un buon testo giallo, su come saper confondere i sospetti del lettore, dosando sapientemente gli indizi fornitigli. Inoltre, Bastonini ha rivelato di prediligere l’impiego di colpi di scena e di citazioni intriganti per far immedesimare chi legge nei suoi personaggi. Ma la raccomandazione più significativa è stata quella di continuare a leggere molto per poter maturare uno stile originale e personale. Così come è fondamentale, per un buon scrittore, leggere e rileggere le sue frasi per cercare di avvertire il senso di piacere e di coinvolgimento dei suoi lettori, scoprendo che le vicende narrate diventano sempre più interessanti ed avvincenti.

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LA SUA TECNICA

Nel corso del suo alacre impegno della scrittura, l’autore non disdegna di prendere in considerazione il giudizio di parenti ed amici cari, in particolare quello della madre, la quale tende ad esprimersi in modo positivo con un sintetico “può andare”.
Procedendo in questa maniera, il risultato non può che essere innovativo e sorprendente, lasciando un segno, anzi un solco, indelebile nel panorama della produzione di libri gialli e noir, i quali non sono definibili tali soltanto, parafrasando Bastonini, per il fatto di avere le copertine colorate di giallo o di nero!

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MR. BASTONINI, UN AMBIZIOSO SCRITTORE IN CRESCITA

La classe 2aE (A) dell’ Istituto Comprensivo L. da Vinci-G.Rodari di Latina ha avuto la possibilità di intervistare lo scrittore Bastonini 

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di Carlo Chillemi (2^E)

INTERVISTA

A: Buongiorno signor Bastolini e grazie di averci concesso quest’intervista. Vorremmo sapere: Lei, di solito, quanto ci mette a scrivere le sue opere?

B: Buongiorno ragazzi. Per me è un piacere rispondere alle vostre domande. Non scrivo sempre nello stesso arco di tempo: dipende da quanto mi appassiona ciò che scrivo, quanta voglia ho di scrivere e l’ispirazione. Perciò potrei impiegarci 1,2,3,4,5 o anche 6 mesi.

A:Da cosa prende ispirazione?

B:Io prendo spunto da ciò che leggo, scoprendo nuove cose e inventando storie nuove pensando, per esempio, ai personaggi della storia che leggo. Talvolta mi ispiro anche a storie vere, magari raccontandole in modo diverso.

A:Ha partecipato a dei concorsi?

B:Sì, a vari concorsi, ai quali ho portato soprattutto racconti brevi. Ho vinto anche un concorso a Cuneo.

A:In questo periodo della carriera, nel quale sembra essere molto ambizioso, cosa sta scrivendo?

B:Libri per adolescenti, in gran parte gialli.

A:Quando e come ha iniziato a scrivere?

B:Ho iniziato alle medie. Mi piaceva molto scrivere, perciò crescendo ho alimentato la passione e, solo grazie al fatto che ho creduto in me, sono arrivato alla prima pubblicazione. Da lì ho continuato, ma senza cercare mai nulla di nuovo.

A:Cosa le piace di ciò che scrive?

B:Se di un racconto non mi piace tutto, smetto di scriverlo. Tuttavia una cosa che adoro è il colpo di scena.

A:Cosa sogna?

B: Sogno il successo, modestamente. Però potrebbe piacermi poco il fatto che una volta famoso, non potrei più scrivere quello che voglio per conto mio. Inoltre avrei molto da perdere. Un altro sogno è quello che un mio libro venga trasformato in film, ma è difficilissimo.

A:Arrivederci Mr. Bastonini e grazie ancora.

B:Ciao ragazzi e grazie a voi per le domande non banali.

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LO SCRITTORE BASTONINI VISTO DA ME

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di Andrea Picozzi (2^E)

INTRODUZIONE

Qualche giorno fa il signor Bastonini, uno scrittore di libri gialli o meglio noir, si è offerto di venire nella nostra scuola per permetterci di intervistarlo sulla sua attività.
A turno, alcuni di noi, gli hanno fatto una domanda e vicino a noi c’era il giornalista Fabio Benvenuti che si assicurava se le domande fossero valide o meno per un giornale online.
L’intervista è stata bella, molti hanno fatto delle domande interessanti ed il signor Bastonini ha risposto sempre con garbo e dando anche dei consigli per chi volesse intraprendere la carriera dello scrittore.
Ora vi lascio all’intervista al signor Bastonini.

INTERVISTA ALLO SCRITTORE GIORGIO BASTONINI

Io: Cosa consiglia ad un esordiente che si affaccia al mondo della scrittura, di scrivere subito qualcosa di originale e innovativo o di prendere spunto da altri scrittori?

Bastonini : Allora, prima di tutto quando si decide di scrivere non ci si deve preoccupare se qualcosa è originale o no, ma ciò che si scrive deve piacere a se stessi e poi è impossibile non prendere spunto da qualcosa o da qualcuno.

Io: Ricollegandoci alla domanda di prima, lei all’inizio ha preso spunto dai classici o ha provato a scrivere qualcosa di originale?

Bastonini : Io ho iniziato, ovviamente, prendendo un po’ spunto dai classici del giallo e del noir ,anche se cerco di non copiare mai nessuno.
Per esempio, una volta avevo partecipato ad un concorso e la piccola storia che avevo scritto era ambientata nella stazione Termini, ma proprio mentre scrivevo questo racconto, un altro scrittore ha pubblicato un libro con la mia stessa ambientazione , così ho abbandonato il concorso perché non volevo che le persone pensassero che lo avessi copiato.

Io: Da quello che ho capito lei ha scritto anche delle piccole storie che alla fine, però ,ha cestinato per vari motivi, le volevo chiedere se le è mai capitato di riutilizzare una di queste piccole storie, riadattandole per scrivere un vero e proprio libro?

Bastonini: Sì, prima mi ero scordato di dire che oltre a scrivere libri noir e gialli ho scritto anche dei romanzi.
Per esempio un giorno mi sono imbattuto in una malattia che, detto nel modo più semplice e basilare possibile, ti fa dimenticare i volti delle persone che hai incontrato, rimasi talmente stupito da ciò, che decisi di scrivere una piccola storia su questa mia esperienza, però mi accorsi che non me ne sarei fatto nulla di quella storiella allora me ne sbarazzai.
Un giorno mi ritornò in mente questa malattia e rimaneggiando l’idea riuscii a scrivere un libro.

Io: La ringraziamo molto per il tempo che ci ha dedicato ed arrivederci.