ARTICOLI

IL TIMORE DELLO SPECCHIO

 

I problemi di autostima al giorno d’oggi con i canoni di bellezza, e cosa si prova

ogni volta che ci si guarda allo specchio.

 
Specchio
 
 
di Sofia Coccato, Elena Ricupito, Ludovica Scaini 2H
 
 
Quante volte capita di guardarsi allo specchio e rendersi conto che il nostro  corpo
non corrisponde a ciò che è considerata “bellezza”.
Il timore dello specchio è un fenomeno comune, soprattutto tra coloro che sono
insicuri riguardo alla loro immagine fisica.
Quando ci ritroviamo davanti ad uno specchio, il riflesso ci può sembrare
disastrato, inaccettabile, non all’altezza degli standard di bellezza attuali,
che spesso sono imposti dai media o dalla società.
Negli ultimi anni l’ideale di bellezza è diventato sempre più
irraggiungibile per molte persone, che sono schiacciate dalla pressione
di dover avere dei corpi magri, tonici e scolpiti, che sono costantemente
presenti sui social network. Ciò ha portato ad un aumento dei disturbi alimentari
e dell’immagine negativa. La società ci insegna, inoltre, a giudicare gli altri
in base a come si presentano fisicamente, il che può causare insicurezze
anche in coloro che rientrano negli standard di bellezza dominanti.
Succede anche di non sentirci sicuri del nostro corpo perché sentiamo
di non essere apprezzati o accettati da coloro che ci circondano.
E’ importante ricordare che la bellezza non dovrebbe essere limitata
ad un solo tipo di aspetto, ovvero quello fisico. Ognuno di noi
è unico e ha un proprio fascino. Dobbiamo imparare ad amare
il nostro corpo per ciò che è, e non per ciò che gli altri vorrebbero
che fosse.
Dobbiamo anche cercare di smettere di pregiudicare le persone
che abbiamo intorno, ma, piuttosto, imparare ad accettare tutte le diversità.
Quindi, se stai lottando con la paura dello specchio o con l’insicurezza
riguardo la tua fisicità, ricorda che sei bello/a così come sei.
Cerca di costruire la tua autostima e il tuo amore per te
stesso/a, senza basarti sugli standard sociali imposti.
Inizia a guardarti allo specchio con fiducia e rispetto, e ricorda che
la vera bellezza viene dall’interno.
So bene che quest’ultima frase può sembrare scontata e banale,
ma quando riuscirai veramente a capirla, cambierai la
tua opinione.
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” Un sogno norvegese di 2 ragazzi dodicenni”

 
 
 
di Bocconcello Lorenzo e Raimondi Alessio 2^F
 
Ricordiamo un’intervista di qualche anno fa fatta a due adolescenti che mi hanno colpito per il loro entusiasmo di fare una vacanza in Norvegia. I due volevano andare in Norvegia per i suoi paesaggi maestosi come le foreste, i fiordi, ma soprattutto per vedere la famosa Aurora Boreale. Questo spettacolo naturale – ci hanno spiegato con tanta euforia – “non è altro che un gioco di luci e colori che avviene nel cielo a causa della modificazione di alcune particelle di origine solare”. I ragazzi erano attirati dai diversi toni di colore che assume il cielo durante questo fenomeno atmosferico.
 
Il più studioso dei due, amante del Medioevo, inoltre, era elettrizzato dalla possibilità di visitare la chiesa di Borgund, costruita interamente in legno e risalente al suo periodo storico preferito e che, ha tenuto a dirmi, è considerata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
 
Ricordiamo che i ragazzi, appassionati anche di sport, ed in particolare di sci alpino e slittino, volevano visitare la città di Lillehammer, che sorge sulle alpi scandinave e che è stata sede delle Olimpiadi invernali del 1994.
 
I due sognatori non vedevano l’ora di ammirare il ” Sole di Mezzanotte “, per provare la sensazione del giorno senza fine e del sole che non cala mai.
 
Non siamo mai stati in Norvegia, ma vedendo gli occhi entusiasti e affascinati di quei due adolescenti, mentre ci raccontavano i loro sogni, ci è venuta una gran voglia di visitare quel paese e, perché no, anche di fare sci alpino.
 
 
 

 

 

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TUTTI INSIEME PER L’AMBIENTE

Gas serra 2
 
di Giulia Bisbano 3°E
 
E’ oramai da molti anni che l’associazione Plastic Free si impegna nella
tutela dell’ambiente nella nostra provincia con sempre più iniziative aperte
a tutti. Una di queste, organizzata proprio in occasione della
giornata della terra, il 22 aprile, ha visto coinvolte centinaia di
persone di tutte le età impegnate nella passeggiata ecologica nella quale, oltre alla
raccolta dei rifiuti, si è imparato anche molto su “l’essere
sostenibili” in un clima gioioso e ricco di nuove iniziative e voglia di fare.
L’evento è proseguito il giorno seguente al parco in Q4 e a piazza del Popolo che ha portato
alla raccolta di 150 chili di rifiuti e 3 chili di mozziconi di sigarette.
E’ proprio con questo spirito che si può partecipare alle numerose raccolte in spiaggia e in città organizzate da questa associazione.
 
PROSSIMO APPUNTAMENTO
 
Il prossimo appuntamento è il 21 maggio in via dei Romani a Latina.
L’iscrizione come sempre è gratuita e i partecipanti riceveranno magliette,
guanti, buste e pinze per poter partecipare alla giornata.
Inoltre in questo fine settimana si terrà anche uno spettacolo di danza per
sensibilizzare tutti sull’argomento i cui ricavati dalla vendita dei biglietti
andranno in beneficienza all’associazione Plastic Free.
L’appuntamento è al teatro Fellini di Pontinia dove le allieve della scuola
Danzarte, da tempo impegnata con Plastic Free, si esibirà nello spettacolo
“A un passo dal mare”.

 

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IL BUBBLE TEA, LA MODA DEGLI ADOLESCENTI

tempo libero

di Greta Mantovani, Palombo Ariane e Ginevra Pacilli 2B

Spesso si sente parlare del bubble tea, ma cos’è?
Una bibita che ormai sta spopolando in tutto il mondo e che da ben un anno è arrivata anche a Latina. Due sono i famosi negozi di bubble tea nella nostra città. Uno nato per l’amore della tradizione e uno nato per la felicità dei giovani.  
 
Ma quindi cos’è il bubble tea? Il bubble tea è una bevanda di origine asiatica, che nel periodo della sua uscita, negli Anni ’80, ha avuto qualche difficoltà a spopolare, soprattutto all’estero. Da anni invece è diventata una moda ormai famosa in tutto il mondo. Se si vuole ricreare, il procedimento è molto semplice: ammollare le perle di tapioca nell’acqua per circa un’ora e nel frattempo si può preparare lo sciroppo. Esso si porta a bollire in acqua per sciogliere lo zucchero di canna integrale e aggiungere eventuali decorazioni e/o pezzetti di frutta a piacimento per far insaporire la bevanda. Molti genitori sono preoccupati per la salute dei figli che bevono frequentemente il bubble tea, ma non sanno che tutti i prodotti che usano sono di provenienza italiana e hanno anche molti benefici.
Il bubble tea contiene infatti polifenoli e catechine, che sono antiossidanti naturali che possono aiutare a ridurre lo stress ossidativo e il rischio di malattie croniche. Contiene anche caffeina, che può aiutare a migliorare l’energia e la concentrazione. A seconda del tipo di tè utilizzato può anche avere proprietà calmanti, che possono aiutare a ridurre lo stress e l’ansia. Le perle di tapioca contengono fibre, che possono aiutare a migliorare la digestione e la regolarità intestinale. il latte utilizzato per prepararlo può contenere calcio , vitamina D, e altre vitamine minerali essenziali per la salute delle ossa.
 

 

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I DISTURBI MENTALI NEGLI ADOLESCENTI  

Ad oggi, circa 1 adolescente su 7 ha un disturbo mentale e di questi 89 milioni sono maschi e 77 milioni sono femmine. Alcuni di questi disagi si aggravano così tanto da portare quasi 46.000 ragazzi ogni anno a togliersi la vita. Il suicidio è nel mondo, la seconda causa di morte tra gli adolescenti. 

di Alessia Salvini 3^ G

bullismo-sentenza-a-torino

Alcuni dei disturbi più conosciuti sono:  

  • Disturbi d’ansia 
  • Depressione 
  • Disturbo bipolare 
  • Disturbi alimentari 

Solo i disturbi d’ansia e depressivi costituiscono il 40% del totale. 

Disturbi d’ansia 

Dal punto di vista cognitivo, i sintomi tipici dell’ansia possono essere un senso crescente di allarme e di pericolo, l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi e la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione. Con il termine “ansia” si intende una reazione caratterizzata da preoccupazione, paura o tensione di fronte a uno stimolo o un evento negativo futuro che può anche non accadere. Viene definita “buona” quando fa preparare l’individuo a una eventuale condizione di pericolo. Diventa negativa se continua anche dopo che l’evento è passato limitando anche le normali attività quotidiane, dando origine a un disturbo d’ansia. Esempi sono il disturbo d’ansia da separazione, da stress post-traumatico e le fobie. 

Depressione 

Alcuni sintomi sono una capacità ridotta di concentrarsi o prendere piccole decisioni, incolparsi o svalutarsi spesso, avere una tristezza quasi quotidiana non riuscendo a godersi più nulla, essere spesso stanchi e un aumento o una diminuzione del sonno e dell’appetito. La malattia depressiva non interessa solamente la sfera emotiva e l’umore del paziente, ma anche il corpo può mostrare sintomi. Fattori biologici, psicologici e sociali e genetici, sono le tre cause che portano alla depressione. Dicendo “depressione” non si intende una sola tipologia di malattia, poiché ne esistono diverse forme come la depressione maggiore, la più comune, che si manifesta comunemente con sintomi marcati e presenti quasi tutti i giorni che possono protrarsi anche per diversi anni; la distimia che presenta sintomi più attenuati tanto da poter svolgere le proprie attività normalmente anche se con un’importante sofferenza psicologica; la depressione stagionale o SAD, più frequente in autunno e inverno, differente dalla malinconia perché non è uno stato transitorio e si ripete ogni anno. 

Disturbo bipolare  

Questo disturbo è caratterizzato da due fasi: una maniacale, con sintomi come aumento dell’autostima, ridotto bisogno di sonno, agitazione mentale o fisica e facilità nel cambiare opinione, e una depressiva, con i sintomi nominati prima nella depressione. Il bipolarismo è tra i disturbi con la più alta ereditarietà. Tendenzialmente le fasi depressive durano di più rispetto alle fasi maniacali. Ci possono essere episodi ipomaniacali caratterizzati da un umore irritabile che accadono qualche giorno prima della fase maniacale. Talvolta una persona che soffre di bipolarismo può sperimentare solo episodi di mania o solo di depressione alternati a periodi di normalità del tono dell’umore. 

Disturbi alimentari 

Dei segnali fisici che si possono notare se qualcuno ha un disturbo mentale sono la perdita o l’accumulo di peso, la preoccupazione eccessiva della propria immagine corporea e cambiamenti della personalità. I disturbi alimentari sono 3. L’anoressia in cui una persona già magra non riesce a convivere con un corpo che le sembra grasso. Si preoccupa talmente tanto del proprio peso da saltare i pasti e abusa di medicinali come lassativi e diuretici. Solitamente si inizia con una dieta con un ossessivo controllo delle calorie e del peso. La bulimia è caratterizzata da una esasperata assunzione di cibo susseguita da tentativi di sbarazzarsi degli alimenti ingeriti, solitamente tramite il vomito autoindotto. Si tratta di una vera e propria dipendenza che porta anche alla depressione. Il disturbo da alimentazione incontrollata dove il soggetto, come nella bulimia, consuma grandi quantità di cibo. A differenza di quest’ultima, però, non espelle quanto ingerito e questo può portare a essere in grave sovrappeso. 

Per curare questi disturbi mentali, la cosa migliore da fare e parlarne innanzitutto con i genitori e poi con uno psicologo o uno psichiatra. 

 

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COME I GIOVANI TRASCORRONO IL TEMPO LIBERO

Simone Mazzei, Alessio Gazzillo, Filippo Dian 2^F 

Ragazzi cellulare

Cari lettori, vi siete mai chiesti cosa fanno i ragazzi nel tempo libero oggi e cosa è cambiato rispetto a prima? I giovani al giorno d’ oggi trascorrono il proprio tempo libero diversamente da come lo trascorrevano tanto tempo fa. Prima, si divertivano a giocare con le altre persone soprattutto all’aperto.
La palla non mancava mai. Era l’elemento fondamentale con cui giocare a calcio, basket, pallavolo soprattutto per strada. In mancanza della palla, si giocava ad acchiapparella o anche a nascondino.
Prima, rispetto ad oggi, c’era sempre il contatto fisico tra persone per giocare o fare altre attività. Non c’erano solamente i giochi, ma durante il tempo libero ci si incontrava anche per studiare, uscire, leggere, o anche semplicemente per chiacchierare.
 
Oggi invece la maggior parte dei ragazzi utilizza la tecnologia in generale nei ritagli di tempo. Lo strumento tecnologico più usato è lo smartphone, ovvero il cellulare, che non viene usato solamente per divertirsi, ma anche per “offendere” o anche addirittura “insultare” qualsiasi individuo anche senza alcun motivo. (cyberbullismo)
Sul cellulare si possono scaricare diverse applicazioni come WhatsApp, che è la più usata. Il problema di quest’applicazione, a nostro parere, è che non viene usata solo per messaggiare ma anche per prendere in giro qualcuno a proprio piacimento.
Gli aspetti positivi riguardano la distanza; infatti essa viene accorciata quando non ci si può incontrare per motivi di salute o altro.
Esistono altri tipi di apparecchi tecnologici come ad esempio: il tablet, la playstation, il computer e la tv. Oggi hanno addirittura inventato un orologio che può essere usato come un telefono. Alcuni giovani invece utilizzano il proprio tempo libero praticando sport: nuoto, calcio, il basket, mentre le ragazze
si dedicano alla danza, alla pallavolo,… Altri ancora si dedicano alla musica o alla lettura. Purtroppo la percentuale di ragazzi che fa ricorso all’uso del telefono è la più alta: ciò rattrista molto perché, piuttosto che stare in casa con il telefono e comunicare con gli amici tramite chat, si potrebbe stare in compagnia e
divertirsi all’ aria aperta.
In conclusione, il tempo libero è molto importante e non va sprecato, ma utilizzato al meglio.
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MIA E LA SUA STORIA, IL PESCE E LA SIRENA, UN LIBRO EMOZIONANTE

 
di Maia Alabiso, 3D
 
 
 
Mia
 
Il libro “Mia e la Sua Storia, Il Pesce e la Sirena” è stato scritto per far capire alle
persone l’importanza dell’amore e come l’affetto vinca su ogni cosa.
Nel testo viene raccontata la storia di una famiglia, gli Alessi, composta da moglie,
marito, figlia maggiore, due fratellini gemelli, la tata, due cani e due gatti.
Loro hanno molti amici e sono ricchi, hanno una grande villa con un pontile e un
giardino molto grande. Su di loro però incombe una maledizione, nello specifico su
Mia, la figlia maggiore; la loro felicità viene interrotta durante i festeggiamenti del
sedicesimo compleanno di Mia e per tornare ad essere felici dovranno superare molte
prove, che porteranno Mia a conoscere un nuovo tipo di amore.
 
Questa storia è stata scritta per finanziare il progetto RiccaVita, un macchinario che
può aiutare i disabili a rimanere in salute e li può aiutare anche a muoversi
costantemente.

 

Il libro è diviso in due volumi che sono disponibili su Amazon.
 

 

 

INQUINAMENTO ACUSTICO? MAI SENTITO!

di Emma Petrocelli 
 
Inquinamento acustico
 
Il cosiddetto inquinamento acustico è un rumore che disturba e che può causare danni psicologici, di
pressione, di stress alle persone che ne sono continuamente sottoposte. Ciò è dovuto ad una eccessiva
esposizione a suoni e rumori di una elevata intensità generata in grandi città e ambiente naturali, fabbriche, canteri, aeroporti, autostrade . Possiamo incontrare due forme di cause recate dall’inquinamento. Il primo è quello del danni specifico causato ai soggetti che si espongono per periodi prolungati, procurando così la perdita irrevocabile dell’udito essendo che l’orecchio può sopportare fino ai 20.000 hz, ovvero il grado di percezione, dopo di che si rischia di colpire anche il cervello.
Il secondo è dei danni causati da un’esposizione sonora non sufficientemente elevata da recare danni specifici, ma può causare l’alterazione di altri sistemi fino a colpire l’udito
 
RIMEDI ALL’INQUINAMENTO ACUSTICO E LA BONIFICA ACUSTICA
 
È necessario chiedersi cosa si può fare per controllare i danni relativi all’inquinamento acustico. La bonifica acustica è un metodo di agire per la sicurezza della popolazione dinanzi a questo problema. L’uso corretto di questo problema si sviluppa principalmente con apposite bandiere che non solo seguono precisi criteri ingegneristici per indebolire l’impatto del rumore al fine di determinare zone di efficienza, ma che sono anche a norma di legge. Un corretto impianto prevede la corretta pianificazione della barriera, la messa in posizione della barriera nel maggiore efficientemente di struttura e trasporti, nel rispetto dell’ambiente e della comunità già aggravata dall’impatto del rumore, ed infine la cura per il risultato paesaggistico ed estetico.
 
 
I DISTURBI MENTALI
Sono stati di alterazione patologica che colpiscono in vario modo le funzioni cognitive (il pensiero, l’idealizzazione, la concentrazione, l’attenzione, la capacità di affrontare e risolvere il problema) la sfera affettiva (l’umore, le emozioni, i sentimenti, l’ansia) il comportamento e la qualità delle relazioni
interpersonali. Nella popolazione i disturbi mentali gravi (schizofrenia, disturbi bipolari, gravi depressioni, e disturbi severi dalla personalità) affliggono l’8% della popolazione generale, mentre i disturbi mentali meno gravi affliggono solo il 5% della popolazione
 
 
L’ORECCHIO
 
E’ un organo complesso che ha una duplice funzione: permette la percezione dei suoni e
fornisce informazioni circa la posizione del corpo nello spazio. È scientificamente provato che l’esposizione al rumore determina danni all’orecchio interno che possono manifestarsi inizialmente con la comparsa di tinniti (l’impressione di sentire rumori tipo campanelle o fischi), per poi trasformarsi in una reale riduzione dell’udito, dapprima reversibile, poi permanente. Eppure ciò viene spesso sottovalutato.
 
COME SI COMPORTA IL NOSTRO ORECCHIO?
 
Come rileva Roberta Albera, docente di otorinolaringoiatra dell’università di Torino, al crescere dell’esposizione per difenderci la nostra sensibilità uditiva diminuisce come se diventassimo temporaneamente più duri d’orecchio per non sentire il caos attorno. Il cambiamento è temporaneo e si risolve in poche ore tornando in un ambiente quieto; se tuttavia l’esposizione è prolungata o ripetuta, il deficit può trasformarsi in un trauma acustico
 
 
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I giovani e il tempo libero: come lo trascorrono oggi?

 
di Lorenzo Romano 2^F
 
 
tempo libero
 
Viene da chiedersi se gli adolescenti riescano a non farsi inghiottire da tutta questa tecnologia che li circonda, al giorno d’oggi che spesso li immobilizza davanti al computer, al cellulare o ai videogames oppure, se preferiscano utilizzare il loro tempo libero in altre  maniere, come ad esempio uscire con gli amici, viaggiare, cucinare, praticare uno sport, imparare a suonare uno strumento, seguire un corso di lingua o molte altre ancora.
E’ importante praticare uno sport! Non importa quale, l’importante è che piaccia, che faccia sentire meglio, che scarichi tutto lo stress di una giornata pesante appena trascorsa.
Uscire con gli amici! Cosa c’è di meglio che ritrovarsi con i propri amici e andare insieme a fare una passeggiata, scambiare due chiacchiere a cena o davanti una bevanda? Sfortunatamente, al giorno d’oggi, non è sempre così.
Viaggiare con i genitori! Scoprire nuovi posti, nuove culture, nuovi modi di pensare, prendere il proprio
zaino e infilarci dentro il minimo indispensabile per partire all’avventura…
 
Leggere! Un libro è sempre un ottimo compagno da portare con sé in ogni momento e in ogni luogo.
I giovani a volte usano il tempo libero per attività coinvolgenti, ma solo fino a un certo punto…
Questa è la dimostrazione di quanto a mancare non è il tempo, ma la voglia e lo stimolo ad applicarsi con costanza e impegno.
  
Tanto alla scuola, quanto allo sport e alle altre attività. Usare bene il tempo a propria disposizione significa impiegarlo per hobby e attività che ci interessano davvero e che ci promettono di rilassarci
e di distaccarci momentaneamente dall’ordinario.
Ciò che ci auguriamo è che i giovani di oggi continuino ad avere la voglia che li spinga a scoprire cose nuove, per far crescere la loro conoscenza e la loro voglia di avventura, per renderli uomini migliori.

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LA MODA NEI SECOLI

 
 
Moda giovani
 
 
 
di Vittoria De Vico 2A
 
Il termine moda deriva dal latino modus che significa maniera, norma.
Inizialmente, la moda indicava la necessità di coprirsi con abiti. Dopo la Preistoria, ha acquisito funzioni sociali,
infatti, ogni classe aveva un suo modo di vestire. Nella psicologia, invece, gli abiti possono essere usati come
“maschera” cioè che servono a nascondere alcuni lati della personalità. Nell’antica Grecia i vestiti erano costituiti da uno o più panni rettangolari, detti chitoni, che venivano modellati con le cinture e delle spille per creare sbuffi e piegoline.
Nell’antica Roma veniva, invece, usata la toga, in lana o lino, che era molto simile al chitone greco. Ce n’erano di
diversi tipi in base alla classe sociale: le toghe dei senatori erano ornate da una fascia porpora; quelle degli altri politici
erano candide (da cui deriva la parola “candidato”); quelle delle persone in lutto erano di colore scuro.
Dopo l’affermazione del Cristianesimo non ci furono molti cambiamenti nell’abbigliamento, che rimase quello
dell’epoca tardo romana. Con lo sviluppo dei comuni, il volto della società italiana cambiò completamente e con
essa anche la moda. L’abbigliamento era costituito da una camicia con sopra una tunica con maniche aderenti o da un
mantello. Gli uomini usavano anche le braghe che sono una  specie di pantalone al ginocchio. Dove il clima era freddo,
venivano utilizzate le pellicce. Era molta la differenza degli indumenti tra i ceti sociale bassi rispetto a quelli signorili.
Questi ultimi portavano abiti ricamati in oro, mentre i poveri non potevano permettersi neanche un mantello.
Nel Rinascimento le grandi signorie italiane furono un modello anche per l’abbigliamento. Iniziarono a diffondersi
profumi, cosmetici e tinte per capelli. Nacquero nuovi tessuti: i diaspri, i damaschi, i velluti e i broccati. Inoltre,
tra le donne, crebbe l’esigenza di apparire belle in pubblico.
Alcune donne sono, infatti, rimaste nella storia anche per il loro modo di vestire: Caterina Sforza, Isabella D’Este, Vittoria Colonna, Lucrezia Borgia e Caterina De’ Medici.
Tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della prima Grande Guerra, l’Europa visse un periodo chiamato “belle epoque”
in cui spiccò lo stile “liberty” o “art nouveau”. In questo periodo nacque il primo “Tailleur” (taglio su misura) e
iniziò la competizione tra le Maison.
Nel corso dei decenni la moda continua a cambiare, gli stili passano, poi ritornano attualizzati. Un susseguirsi di
cambiamenti: minigonne, pantaloni a zampa di elefante, spalline e così via, fino ad arrivare alla moda di oggi.
 
 
SCARPE
-Sneaker Vans.
 
Quest’anno le Vans sono una delle marche di scarpe più popolari tra i giovani, in particolare le Vans Old School
black and white.
 
-Nike
 
Anche questa marca di scarpe è molto diffusa tra i ragazzi, in particolare le Jordan e le Air Force. Soprattutto di
quest’ultime se ne vedono tanti tipi.
 
-Converse
 
Questa marca di scarpe non è mai passata di moda, le più popolari sono le All Star.
 
JEANS
 
Tra le ragazze vanno molto di moda i jeans a vita alta, spesso abbinati a cinte e magliette corte. Oltre ai jeans a
vita alta, sono popolari anche i jeans strappati, i jeans larghi o skinny.
 
T-SHIRT E FELPE
 
 
Tra le felpe e le magliette spiccano le marche della Levis’, Adidas, The North Face, London Boy, Fila.
Tra le ragazze, sono popolari le felpe e le T-shirt corte, di solito abbinate ad un pantalone a vita alta.
 
CAPPELLI
 
Quest’anno, soprattutto tra i maschi, sono popolari i cappelli di lana (ad esempio quelli della The North Face) e i
cappelli da baseball.
 
GONNE E VESTITI
 
Tra le ragazze di oggi sono molto diffusi i vestiti corti e attillati e le minigonne, speso vengono
indossati insieme ad un paio di anfibi (le Dr. Martens sono le più diffuse), scarpe che quest’anno vanno anch’esse di
moda.
 
CAPPOTTI E GIUBBOTTI
 
Questo inverno sono andati di moda cappotti lunghi e giubbotti corti, questi ultimi diffusi tra le ragazze.
La moda cambia in fretta, ma i giovani sono sempre aggiornati, grazie ai social, ai gamers e agli influencer.
 

 

 

Smartphone: la nostra rovina?

Telfonino
 
 
 
 
di Miriam Tomassi 2D
 
Ad oggi, tra i giovani, esiste un problema molto grave per quanto riguarda la loro crescita, ossia
l’eccessivo utilizzo della tecnologia, in particolare dello smartphone. “La tecnologia -afferma qualcuno-
negli anni, sta continuando a crescere, va sempre più avanti e noi ne siamo sempre più schiavi.” Sarà la verità? Ecco, non mettiamoci sopra le mani sul fuoco ma non escludiamo questa teoria. Infatti, Giovanna Battista Tura, responsabile Psichiatria dell’ IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, presenta una teoria, in cui spiega che quest’uso prolungato ed errato del telefono ci porta a delle implicazioni sia dal punto di vista sociologico che da quello psicologico. Alcuni studi
affermano che in media sono cinque le ore al giorno in cui i giovani utilizzano il telefono per navigare in rete e chattare e di conseguenza gli interlocutori sono sempre online. La Dott.sa Tura spiega anche che i giovani, facendo del telefono un compagno di vita ed essendo sempre online, non riescono più ad aspettare, e che l’uso del dispositivo, intensifica l’accelerazione tra l’intenzione e il completamento dell’azione. Inoltre, la responsabile Psichiatra, dice che questi risvolti “possono diventare i presupposti per percorsi di sofferenza psichica di diversa natura, l’artificiale sta sostituendo il reale, tanto è vero che a volte questioni molto importanti anche per esempio riguardanti le relazioni, si svolgono sul social network di “Whatsapp”.
Infine la Dott.sa informa sul fatto che potrebbe formarsi un circolo vizioso in cui causa ed effetto si mescolano. E ora
sentiamo qualche opinione dei giovani su questo argomento.
“Il telefono è tutto per me”, afferma Caterina, 12 anni.
Marco 13 anni: “Nel periodo che stiamo attraversando (si riferisce al COVID), io non ce la faccio a stare senza telefono,
è stata già limitata così tanto la nostra socialità, non potevamo uscire, né praticare sport, sarebbe impensabile non poter nemmeno comunicare con gli amici attraverso il telefono!”
Queste alcune opinioni che vanno contro la Dott.sa e le sue teorie ma anche tra i giovani c’è chi la pensa diversamente. Questa la risposta di Raffaella 14 anni: “Il telefono non è tutto nella vita! Avere una famiglia, degli amici, la salute è questo che conta davvero e forse è l’insegnamento più grande che il periodo della pandemia ci ha lasciato!”
 

 

 

LE NUOVE TECNOLOGIE: ISTRUZIONI PER L’USO

Tecno
 

di  Chiara Cipolla (2^ D)  

Le nuove tecnologie per la comunicazione sono quell’insieme di strumenti e tecniche utilizzati per
trasmettere, ricevere ed elaborare informazioni.
Comprendono cellulari, tablet, videogiochi e pc. Questi strumenti sono ormai utilizzati da adulti e
ragazzi e sempre più spesso anche dai bambini. Essi sono senz’altro positivi per il largo uso che se
ne può fare, ma c’è sempre il timore che la tecnologia possa sfuggire di mano. Lo sviluppo
tecnologico va di pari passo con il cammino evolutivo dell’uomo per allargare le sue conoscenze.
Infatti queste nuove tecnologie ci consentono di accedere ad enormi quantità di informazioni con
un click, quindi in maniera facile e veloce, ci aiutano ad effettuare i calcoli e a rimanere in
comunicazione con il mondo. Questi oggetti, al giorno d’oggi, sono molto utili poiché possono
essere usati non solo come mezzi di comunicazione ma anche per uso scolastico come durante la
DAD, per le ricerche, lavori di gruppo ormai sempre più richiesti. Infatti, soprattutto durante il
COVID, che ci ha isolati completamente dall’esterno, il tablet, il pc e i cellulari sono stati mezzi
indispensabili sia per noi ragazzi per rimanere in contatto con il mondo della scuola, continuare a
fare lezione e vedere seppure virtualmente i professori e i compagni, sia per alcuni adulti che
hanno potuto continuare a lavorare da casa (smart working).
 

LA NUOVA IDENTITA’

 
tecnologia_futuro4
 
Quindi l’uomo non può non saper utilizzare le nuove tecnologie digitali altrimenti rischia di
rimanere fuori dal mondo.
Inoltre un’altra tecnologia emergente è quella vocale tipo “alexa” o “google” che ci consente di
raccontare storie, ascoltare musica, creare promemoria.
Oggi addirittura, creando un’identità digitale, è possibile parlare con altre identità digitali, persone
di tutto il mondo senza nemmeno conoscerle o essere visti, creando relazioni virtuali. Così ogni
persona può creare un proprio profilo ed iniziare a comunicare con gli altri. Il lato positivo è che si
può conversare con persone che si trovano dall’altra parte del pianeta ampliando le proprie
conoscenze e vincendo anche l’imbarazzo iniziale di quando ci si incontra faccia a faccia. Avendo
un profilo è possibile accedere a nuove forme di comunicazione come Instagram e Facebook che
sono social network dove è possibile condividere foto e video con i propri followers. Ciò è positivo
poiché si possono condividere eventi belli con parenti lontani o amici, ma negativo perché le nostre
informazioni possono essere visibili anche agli AVATAR, che sono delle vere e proprie maschere
digitali che permettono di camuffare chi c’è dietro lo schermo. Questo è negativo perché dietro
quella maschera si può nascondere chiunque e tutti i ragazzi dovrebbero fare veramente molta
attenzione. Quindi se si vuole creare un profilo bisogna stare attenti a ciò che si posta e se si ha
meno di sedici anni si deve evitare di far figurare il proprio volto. Inoltre si deve fare attenzione alle
domande che ci vengono rivolte sui social, se le riteniamo strane è meglio chiedere aiuto agli
adulti.
 
 

I VIDEOGIOCHI 

Un altro oggetto di uso comune sono i videogiochi che piacciono sia ai bambini e ragazzi ma anche
agli adulti, perché permettono di entrare in un mondo fantastico e di vivere esperienze che non si
potrebbero altrimenti provare. Consentono inoltre di scaricare tensioni e ansie. Un esempio è
Minecraft: in quest’app si costruisce qualsiasi cosa come case e altri oggetti meravigliosi. Oppure il
gioco just dance, che durante questo periodo del COVID 19, dove palestre e piscine sono chiuse, ci
permette di mantenerci in forma.
Stare tanto tempo davanti ad un video però può provocare danni alla vista e alle ossa, ma può
causare anche problemi di tipo psicologico come dipendenza. Inoltre tutto ciò porta all’isolamento.
È questo il grande rischio che si corre: che per star dietro alla tecnologia e alla cultura che questa ci
fornisce, non si nutre l’anima. Infatti, del resto, noi uomini proviamo dei sentimenti ed emozioni
che esprimiamo con la felicità, il dolore, l’amore verso i nostri simili. Abbiamo inoltre
un’intelligenza, una creatività ed un pensiero originale, riuscendo a fare gran parte delle cose che
ci proponiamo. I nostri strumenti tecnologici no: non hanno la capacità di amare, non hanno una propria
intelligenza, se non quella artificiale e soprattutto non possono avere “pensieri originali”. Esse
hanno bisogno dell’uomo che le guidi.
A ben ragione molti genitori si lamentano perché i figli passano tutto il giorno a giocare con la
“play”, davanti al computer o al cellulare, invece di andare fuori a divertirsi all’aria aperta o in bici,
trascurando la compagnia degli amici e lo studio. Si va così verso l’isolamento perché non si bussa
più al citofono dell’amico che si vuole incontrare, ma si parla tutto il giorno su whatsapp senza
neanche vedersi, perdendo il contatto umano.
Naturalmente spetta ai genitori stabilire il tempo e le condizioni per utilizzare questi dispositivi,
insegnando ai figli ad essere responsabili e maturi. Si può dire quindi che utilizzare la tecnologia è
un grande vantaggio a condizione che non vi si trascorra troppo tempo e non si tralasci di fare i
compiti e tutto il resto. Senza contare che stare con gli amici in carne ed ossa, mantenendo il
contatto umano, è un’esperienza insostituibile.
 

 

 

 

BODY SHAMING E DISTURBI ALIMENTARI: I PROBLEMI DI CUI NON SI PARLA ABBASTANZA

 

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di Giorgia Farinazzo, Federica Pumo e Susanna Scaldarella (3^ G)

 

Siamo nel 2021 : internet è sempre alla portata di mano, i cellulari ci seguono ad ogni passo, persino un bambino saprebbe addentrarsi nel mondo della rete, ormai tutti hanno accesso all’istruzione; nonostante ciò però in Italia persistono numerosi problemi di cui non si parla abbastanza. Tra essi troviamo il body shaming ed i disturbi alimentari, dovuti principalmente alla disinformazione. 

Nonostante questi problemi persistano in tutte le fasce d’età, si sviluppano maggiormente nel periodo adolescenziale . Sin da piccoli venivamo giudicati, ma in modo più «leggero» . Nell’adolescenza invece cominciamo a dare più peso alle battute, agli scherzi, agli insulti riguardanti il nostro corpo . In questa età, a causa della pubertà, si iniziano a sviluppare i caratteri sessuali secondari , come peli, rimodellamento del fisico, brufoli, che ci rendono più insicuri .

 

BODY SHAMING
Ultimamente si sente parlare sempre più spesso di body shaming. Si tratta di giudicare le forme del corpo delle persone , criticandole, in particolare attraverso il web e i social network . Non è questione di criticare e basta, anche un – Ti vedo dimagrita/o – può diventare un parere non richiesto se affermato fuori luogo o fuori contesto . Ai giorni d’oggi c’è un continuo confronto con l’altro . Ci si confronta con i modelli proposti da social e media ed il risultato è che si diventa sempre più critici di sé stessi e degli altri . Non ci accorgiamo però che tutti abbiamo le stesse insicurezze e dubbi

Una delle vittime più recenti di body shaming è stata Armine Harutyunyan , modella armena di 23 anni . Ingaggiata da Gucci per la Milano Fashion Week dell’anno scorso, è stata criticata sui social perché non rispettava i canoni di bellezza imposti dalla società . Costituisce un elemento insolito da vedere nell’ambito della moda, ma è probabile che lo scopo di Gucci fosse quello di far parlare di se e di promuovere un nuovo tipo di bellezza . Un intento ormai comune a molte altre agenzie di moda è la diffusione della «body positivity ».

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DISTURBI ALIMENTARI
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo . Nascono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile. Per la persona che soffre di un disturbo dell’alimentazione tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare . All’inizio, la perdita di peso può far sentire la persona meglio, più magra, più bella e più sicura di sé . A volte le persone ricevono complimenti durante la loro iniziale perdita di peso e questo può rinforzare la sensazione di stare facendo la cosa giusta . Spesso chi soffre non riesce a giudicare il proprio corpo in modo obiettivo ; l’immagine che rimanda lo specchio è ai suoi occhi quella di una ragazza coi fianchi troppo larghi, con le cosce troppo grosse e con la pancia troppo “grande” . Spesso il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche , in particolare la depressione, i disturbi d’ansia, l’abuso di alcool o di sostanze. Possono essere presenti comportamenti auto – aggressivi, come atti autolesionistici.

 

LAZIO: PRIMA REGIONE CON ARIA PRIVA DI

CO2, LATINA E LE SUE PROVINCE DICONO “SI”

Non è nuova l’idea di piantare più alberi pr salvare il pianeta ma adesso, grazie all’adesione di 100 città, riusciremo a piantare più di 40.00 alberi, mostrando che con poche azioni e tanta pazienza riusciremo a vivere in un mondo migliore.

di Sophia Beltramini, Melissa Fabian, Giulia Matangon, Giulia Petrillo, Julia Shirlaw, Helena Vaccari (2^ F)

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Il progetto “Ossigeno” è un progetto molto importante sia per l’ambiente sia per l’intera umanità.
Grazie ad esso il Lazio, oltre che dare da esempio e quindi incitare tutta l’Italia e anche tutta
l’Europa a cambiare, permetterà ai cittadini di integrarsi con l’ambiente che li circonda. Infatti il
motivo per cui si è deciso di intraprendere questo viaggio verso un mondo migliore è sia per
salvare, curare ed imparare ad amare il mondo, ma anche per coinvolgere il popolo a cambiare.
Il progetto sarà diviso in 4 fasi: lancio attraverso presentazione in varie piattaforme di aziende, enti
pubblici e privati; coinvolgimento di scuole, università, comitati di quartiere invitandoli a
partecipare alla piantumazione di alberi; piantumazione e messa al regime della produzione;
acquisto degli alberi e sviluppo del progetto 2020/2021 che vedrà stanziati 4 milioni di euro
all’anno per la cura delle piante.
 
Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha commentato il progetto “Ossigeno” dicendo:
“abbiamo investito nel territorio numerosi progetti di fondamentale importanza per la sostenibilità
ambientale, il Lazio si arricchirà di un’agricoltura verde grazie anche al contributo dei cittadini”.
Questo progetto sarà molto importante per contrastare il cambiamento climatico, compensare le
emissioni di CO2 e proteggere la biodiversità.
Comuni, associazioni, enti pubblici e privati hanno lavorato insieme per la creazione di nuovi spazi verdi.
Il progetto “Ossigeno” coinvolge direttamente i cittadini affinchè possano prendersi cura del
proprio territorio.

   

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LA MAFIA SICILIANA E LE STRAGI

di Sofia Spada e Chiara Boschi (2^E)

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La mafia siciliana, Cosa Nostra, fece molte stragi. Le più importanti sono: la strage di Capaci dove venne ucciso, nel 1992, Giovanni Falcone e la strage in via D’ Amelio dove venne fatto un attentato per uccidere Paolo Borsellino nel 1992.
Quando si parla di Cosa Nostra si intende la mafia siciliana e le sue ramificazioni nel mondo, soprattutto negli Stati Uniti. Cosa Nostra è soprannominata la ‘’Piovra’’ perché può mettere mano in vari settori come ad
esempio nella politica, nell’ economia, gestisce alcuni appalti pubblici in Sicilia e infine ha a che fare con la droga e la criminalità organizzata.
Tra le tante stragi compiute dalla mafia la prima di cui si parla ancora oggi è la strage di Capaci, un attentato mafioso organizzato per liberarsi del giudice che da anni stava combattendo la mafia.
Giovani Falcone, la moglie Francesca Morvillo e la sua scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani morirono il 23 maggio 1992 alle ore 17:57 quando passarono su un tratto dell’autostrada A29, questa saltò in aria perché gli attentatori avevano disposto una bomba che controllavano da una collinetta che si trovava vicino all’autostrada che fecero esplodere tramite un telecomando.
Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta stavano tornando a Palermo perché era appena tornato dal suo primo viaggio a New York. In questa strage ci furono due sopravvissuti, l’autista di Falcone, Giuseppe Costanza e un uomo della scorta Angelo Corbo.

Un’altra strage, di cui si parla ancora oggi compiuta da Cosa Nostra, è la strage in via D’Amelio, dove il 19 luglio 1992 a Palermo morì il giudice antimafia Paolo Borsellino e la sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Alle ore 16:58 una fiat rubata contenente dell’esplosivo, che veniva comandato a distanza tramite un telecomando, esplose in via Mariano D’Amelio sotto il palazzo dove abitavano Maria Pia Lepanto e Rita Borsellino
ovvero la madre e la sorella del giudice. L’unico superstite di questa strage fu Antonino Vullo.

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Questi due giudici si conobbero quando erano piccoli perché vivevano nello stesso quartiere (kalsa), Falcone e Borsellino passarono un periodo all’ Asinara per motivi di sicurezza prima del Maxiprocesso, i mafiosi incriminati si trovano al 41 BIS cioè un carcere duro. I due giudici morirono da eroi perché combatterono la mafia essendo consapevoli che ogni giorno potevano rischiare la vita.

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DROGA? NO, GRAZIE

di Francesca Panetti (3^D)

Oggi tutti sono convinti che assumendo delle sostanze stupefacenti facciamo male solo al nostro fisico, quindi a noi stessi e a nessun altro. Ma siete proprio sicuri?

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Il Commissario di Polizia di Stato, Tommaso Malandruccolo, oggi parla a tutto il mondo e ci spiega veramente cosa significa comprare, anche solo una volta, della droga. Dietro una canna da cinque euro che la si compra senza pensarci, a chi fai male? Solo a te stesso, no? Quell’inutile canna uccide una marea di persone, quella canna fa crescere sempre di più la mafia che si arricchisce. La droga non si fa da sola, spesso nei paesi del terzo mondo, quelli che noi chiamiamo “in via di sviluppo”, ci sono delle organizzazioni criminali, organizzazioni mafiose, che sfruttano i bambini, soprattutto bambine, per lavorare queste sostanze. Quando lavorano, le bambine devono essere completamente senza vestiti per non nascondersi droga negli indumenti, quindi lavorano nude in mezzo a sostanze tossiche e spesso vengono maltrattate dai proprietari della fabbrica.

La droga viene poi venduta la maggior parte delle volte ai mafiosi, infatti l’attività mafiosa con maggiori guadagni è lo spaccio della droga. Per far si che nessuno venga scoperto a vendere la droga, i mafiosi di quei Paesi si organizzano in questo modo: usano un bambino a cui viene detto di andare davanti ad un bar e di sparare ad una determinata persona seduta lì fuori. Gli si dà una pistola promettendo al bambino una grande ricompensa. Il bambino cammina e dalla macchina raggiunge il bar, non fa in tempo ad alzare la pistola, probabilmente giocattolo o scarica, che viene sparato e ucciso dagli spacciatori nella macchina. In quel punto la folla aumenta e con lei anche la confusione e il rumore, e la macchina con gli spacciatori e con tutto il carico di droga riesce a passare i controlli perché le persone sono concentrate sul bambino senza vita. La droga viene venduta ai mafiosi che però ad un controllo sulla dogana vengono scoperti. Nella macchina con la droga ci sono due uomini davanti e una donna dietro, l’unica persona armata è la ragazza che subito nasconde la pistola sotto il tappetino, perchè aveva già previsto che, nelle perquisizioni per vedere se avesse avuto armi, le avrebbero sicuramente sequestrato la pistola. Lei viene portata in commissariato nella macchina della polizia. Nella macchina dietro di loro ci sono i due criminali che vengono messi nei sedili posteriori, dove prima c’era la ragazza e vengono scortati da due poliziotti uno alla guida e uno sul sedile del passeggero.  Concentriamoci ora su questa automobile. Il mafioso si accorge che sotto il tappetino c’è la pistola lasciata dalla collega, la prende spara ai poliziotti che muoiono sul colpo e i due assassini riescono a scappare. Ora stanno vendendo una sola canna, ad un ragazzo che la vuole provare.

Le mani sporche di sangue non ce l’hanno solamente i signori che maltrattano, sfruttano e uccidono i bambini, non ce l’hanno solo il mafiosi. Le mani sporche di sangue, ce l’ha anche il ragazzo, anche se ha comprato una sola canna, solo una. “Il minimo battito d’ali di una farfalla provoca un uragano dall’altra parte del mondo”. Il ragazzo sta sparando con la pistola dietro la schiena, fuori dalla finestra, neanche guarda chi sta uccidendo. Te lo dico io: sta uccidendo una marea di persone INNOCENTI.

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I problemi del pianeta terrascienziati in conflitto: è colpa dell’uomo?

Stiamo uccidendo la Terra. Ogni giorno, ora dopo ora, emettiamo nell’atmosfera gas nocivi che non fanno altro che distruggere pian piano il delicato equilibrio che apparteneva al nostro pianeta fin dai tempi della sua creazione.

di Lucrezia Favori e Gaia Bottoni  

Gas serra

A causare tutto ciò sono non soltanto le nostre comodità, ma soprattutto le grandi industrie. Gli scienziati su questo argomento si dividono in due gruppi.

L’unica cosa su la quale tutti gli scienziati sono d’accordo, è che il clima della terra sta cambiando. La temperatura sta inesorabilmente salendo, grado per grado, a livelli che chi è ancora in vita non ha mai conosciuto. Ciò su cui si dividono gli scienziati è il motivo di questo aumento della temperatura: alcuni sostengono che è un cambiamento naturale avvenuto altre volte nella storia del nostro pianeta, mentre secondo i più il peso di questo cambiamento naturale è aumentato di moltissime volte a causadall’inquinamento.

L’effetto serra, se tenuto a valori normali, permette la vita sulla terra: vari gas presenti nell’atmosfera, chiamati gas serra, lasciano passare le radiazioni solari, mentre assorbono parte dei raggi infrarossi emessi dal suolo e li riemettono in tutte le direzioni, quindi anche verso il pianeta. Questo permette alla temperatura media della Terra di non scendere mai fino al punto di congelamento dell’acqua. L’effetto serra è così chiamato perché ricorda ciò che avviene in una serra, anche se le basi sono diverse: i gas serra si comportano come se fossero i vetri della serra. 

Dei gas serra fa parte anche l’anidride carbonica, che viene emessa dalle fabbriche e dalle macchine. Perciò, se si pensa allo sviluppo industriale che è avvenuto in questi anni, si può immaginare soltanto vagamente quanta anidride carbonica immettiamo in più rispetto a quella già presente. Inoltre c’è da calcolare anche il disboscamento, che influisce perché gli alberi non assorbono più l’anidride carbonica.

Gas serra 2

Ci sono nuovi studi grazie ai quali è stato dimostrato un fatto agghiacciante: la calotta glaciale artica, che ha da sempre il compito di aiutare il pianeta a raffreddarsi, si sta sciogliendo a ritmi talmente rapidi che, se non si agisce in tempo e in modo decisivo, entro 35 anni il ghiaccio potrebbe scomparire definitivamente nei mesi estivi. Alcuni climatologi sostengono che la temperatura media nei prossimi anni aumenterà di qualche grado, e che nel 2020 le zone aride del nostro pianeta si saranno spostate di vari chilometri verso nord. Ma nonostante queste prove alcuni scienziati non sono d’accordo che questo riscaldamento sia causato dall’uomo e accusano i loro colleghi di avere soltanto pregiudizi contro lo sviluppo economico.

I dubbi sui cambiamenti climatici che stanno avvenendo sono ancora molti, e gli studiosi si stanno dando molto da fare per capire meglio cosa sta succedendo al nostro pianeta, e per fare previsioni sempre più precise su cosa accadrà nei prossimi secoli. Ma su una cosa penso che tutti gli scienziati e tutti gli esseri viventi non possono far altro che essere d’accordo: l’inquinamento fa male. Allora perché aspettare che sia la Terra a chiede di cambiare una cosa nociva in primo luogo per noi? Non dovremmo dimostrare la maturità acquisita in millenni di sviluppo, e mettere un freno a tutto ciò? E inoltre: Tutti quanti noi, e non solo poche persone, non dovremmo dimostrare un po’ di rispetto per questo pianeta che ci ha gentilmente donato tutto per vivere? Queste sono domande che tutti ci dovremmo porre, ma in particolare chi ha il potere di cambiare veramente qualcosa: i politici. Perché non credo che l’inquinamento che produce una macchina sia uguale a quello prodotto da un’industria. Perciò, anche se noi cominciassimo a muoverci solo con i mezzi pubblici e a mettere in atto tutti quei piccoli accorgimenti per inquinare di meno, chi ci pensa a cambiare il resto?

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LEONARDO DA VINCI “IL GENIO”

di Andrea Rizzoli e Gabriele Milani (3^F) 

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LEONARDO DA VINCI PUO’ CONSIDERARSI IL PIU’ GRANDE GENIO DEL MONDO. NACQUE NEL 1452 A VINCI , VICINO FIRENZE. A 17 ANNI SI TRASFERI’ IN CITTA’ PER ENTRARE NELLA BOTTEGA DEL VERROCCHIO, POI NE APRI’ UNA SUA E LAVORO’, SUCCESSIVAMENTE, PER LORENZO DEI MEDICI. NEL 1482 ANDO’ A MILANO PER PRESTARE SERVIZIO PRESSO LUDOVICO IL MORO. NEL 1500 RIPRESE A VIAGGIARE E , DOPO UNA SERIE DI SPOSTAMENTI A FIRENZE E A MILANO GIUNSE A ROMA NEL 1514 ALLA CORTE DI PAPA LEONE X . NON SENTENDOSI A SUO AGIO SI TRASFERI’ NEL 1517 IN FRANCIA, OSPITE DI FRANCESCO I , QUI MORIRA’ NEL 1519 . LEONARDO E’ CONSIDERATO ANCHE ALL’ ESTERO UN VERO E PRORIO GENIO , INFATTI NONOSTANTE VIVESSE IN UN EPOCA ARRETRATA RIUSCI’ A COSTRUIRE MACCHINE , E A INVENTARE METODI PITTORICI E SCULTORICI INPENSABILI. SECONDO STUDI RECENTI TUTTO CIO’ CHE VERRA’ INVENTATO DOPO LA MORTE DI DA VINCI SARA’ SOLO UN MIGLIORAMENTO DI QUELLO CHE LEONARDO AVEVA GIA’ FATTO. PENSIAMO INOLTRE CHE IL SUO GENIO NON TROVO’ MAI LIMITI, FU ANZI INCORAGGIATO DA TUTTI I SIGNORI PRESSO CUI LEONARDO LAVORO’ CHE GLI DIEDERO STIMOLI SEMPRE MAGGIORI .

PROPRIO QUEST’ANNO SI FESTEGGIA IL CINQUECENTENARIO DELLA SUA MORTE , RICORRENZA, QUESTA, CHE DA MODO DI RICORDARE IL GENIO DI LEONARDO. ULTIMAMENTE TUTTI I MUSEI DIMEZZANO IL PREZZO DEL BIGLIETTO AFFINCHE LA VISITA AD ESSI SIA ACCESSIBILE A TUTTI, IN MODO TALE CHE POSSANO AMMIRARE TUTTE LE SUE FANTASTICHE OPERE, CHE DOPO 500 ANNI SONO ANCORA VISITABILI E IN BUONE CONDIZIONI E SOPRATTUTTO ATTUALI. DA SEGNALARE LA MOSTRA A LUI INTITOLATA PRESSO LE SCUDERIE DEL QUIRINALE A ROMA .

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Gli anime: dal Giappone alle vite dei giovani in tutto il mondo

di Emanuele Caprio, Alessandro Ciccacci, Matteo gatto, Marco Di Mauro (3^F)

Anime

Gli anime, adattamenti televisivi di fumetti giapponesi (manga), sono oggi seguiti da appassionati giovani e non. Da quelli più lunghi e seri, che puntano ad impressionare lo spettatore mettendo in gioco temi pesanti come la discriminazione, la libertà, ecc, a quelli che si fondano sull’ironia e puntano principalmente a farci divertire, ce ne sono di tutti i tipi.

  • Cenni storici

Il termine anime deriva dalla abbreviazione della parola giapponese animeshon e indica le opere di animazione giapponese. Pur avendo origini antiche, l’industria dell’anime moderna nasce intorno agli anni Sessanta del Novecento. La grande popolarità degli anime in Giappone è dovuta principalmente al grande e dinamico mercato di manga. La data di nascita dell’industria moderna dell’animazione giapponese coincide con la prima messa in onda del primo episodio di quello che è considerabile il primo anime moderno (Astro Boy), nel 1963. Dalla metà degli anni sessata in poi l’animazione giapponese conosce una continua, gli studi si moltiplicano, le tecniche si affinano, le televisioni private e di stato aumentano le richieste di serie animate. Da quel periodo ad oggi l’animazione giapponese è arrivata a coprire il circa il 60% dell’animazioni in circolazione in tutto il mondo.

  • Anime più famosi

Ad oggi gli studi televisivi che si occupano della produzione di anime sono innumerevoli e altrettante sono le opere famose e diffuse in tutto il mondo; vediamo la top 10 degli anime più famosi:

  • DRAGON BALL (tutte le serie)
  • DEATH NOTE
  • NARUTO
  • FULLMETAL ALCHEMIST
  • ATTACK ON TITAN
  • SWORD ART ONLINE
  • FARY TAIL
  • TOKYO GHOUL
  • ONE PUNCH MAN
  • POKEMON

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I SOCIAL NETWORK E COME NON USARLI

Molti giovani di oggi utilizzano i social in maniera inappropriata                         

 

di Marta De Simone 2^ F

social

I social network: piattaforme digitali sulle quali la popolazione mondiale può mettersi in contatto, può postare foto e video. Ma non solo…

Instagram, Facebook, Twitter e WhatsApp sono i social network più famosi, spesso utilizzati per condividere momenti della propria vita con il resto del mondo. Ma c’è chi esagera, chi usa il telefonino, o il computer, 24 ore su 24 , documentando ogni singolo episodio della propria vita quotidiana. Esistono tipi di persone che postano sui social video o foto di avvenimenti orrendi: gente che uccide gli animali, che maltratta le persone e così via. Questi materiali possono nuocere ai tanti ragazzi che utilizzano i social network. Le piattaforme, come approvato da esperti, vanno usate con moderazione per un massimo di due o tre ore al giorno; molti rimangono così tanto attivi sui social sino ad isolarsi, escludersi, dal mondo esterno per giorni e giorni. Tutto ciò manda in tilt il cervello che “bruciandosi” fa perdere la ragione causando gravi danni celebrali e fisici soprattutto agli adolescenti.

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L’IMMIGRAZIONE, FENOMENO SOCIALE CONTROVERSO

E’ il trasferimento permanente o temporaneo di singoli individui o gruppi di persone in un paese diverso da quello di origine; è, dunque, uno dei fenomeni sociali mondiali più problematici e controversi di questo decennio.

 

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di Alessandro Annunziata

Andrea Barollo

Nicola De Berardinis

Lorenzo Gasbarrone

Riccardo Parisi

Teo Piattella

(Classe 3^ D)  

Esistono due tipi di immigrati: i profughi, cioè coloro che non hanno un permesso di soggiorno e sono alla ricerca di una vita migliore in un paese diverso dal proprio, e i rifugiati, cioè coloro che fuggono dal loro paese di origine a causa di guerre e discriminazioni e hanno ottenuto un permesso di soggiorno.

L’EUROPA E LA CRISI ECONOMICA

Molti immigrati hanno come meta l’Europa; in particolare l’Italia, la Francia, l’Inghilterra e la Germania. Questi Stati, esclusa l’Italia, hanno risolto il problema dell’immigrazione facendoli entrare a far parte della comunità, dandogli un’adeguata istruzione, così da permettergli di integrarsi nel mondo del lavoro.La crisi economica che sta investendo l’Europa ed il numero sempre crescente di immigrati non rendono sempre disponibili posti di lavoro. Non avendo un impiego, molti immigrati cadono vittime di organizzazioni criminali oppure sono vittime del lavoro nero, insicuro e sottopagato.

COSA DICE LA SCIENZA

Secondo la scienza mischiare diverse etnie è molto importante in quanto rafforza i geni dei figli avuti tra le due. L’afflusso di immigrati, ancora, ha consentito di ridimensionare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione prodotto dalla combinazione della vita media e la diminuzione del tasso di natalità, ciò vuol dire che sono proprio gli immigrati a far sì che molti pensionati italiani si godano la propria pensione.

Uno studio, elaborato dalla fondazione Leone Moressa, rileva che il contributo dei 2,4 milioni di stranieri in Italia vale il 9% del nostro PIL (Prodotto Interno Lordo), cioè 121 miliardi di euro, e il loro lavoro serve a pagare la pensione a 700 mila abitanti.

Però è anche vero che circa il 90% degli immigrati incontra enormi difficoltà a trovare lavoro ed è necessario un intervento economico dello Stato. Per questo lo Stato non riesce a trovare un compromesso tra il grande flusso migratorio e le normative per rendere meno difficile la vita degli immigrati in Italia.

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CONCLUSIONI

In conclusione, valutando i pro e i contro, si può dire che l’immigrazione, a seconda dei punti di vista, può essere sia una cosa buona per il Paese che cattiva; per migliorare questa situazione bisognerebbe dare una possibilità lavorativa agli immigrati, così da non lasciarli disoccupati. Attualmente, però, è difficile riuscire a trovare la soluzione a questa problematica a causa della forte crisi che sta attraversando gran parte dell’Europa in questi ultimi anni.

 

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FEMMINICIDIO: UN FENOMENO IN AUMENTO

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di Alessio Vignes, 
Giacomo Rubertone, 
Nicole D’Antonio e 
Francesca Palombo 
Classe  2^G  

 

Un argomento che ci ha particolarmente colpito è di stretta attualità: l’aumento dei casi di femminicidio in Italia. Questi casi sono aumentati anche nel nostro paese, anche se molto meno in confronto ai paesi islamici, nei quali le donne vengono sfruttate e maltrattate e non hanno né diritti né dignità.

STATISTICHE

Da alcuni dati ricavati da Internet, risulta che sono diminuiti gli omicidi criminali, ma nel corso degli anni sono aumentate le uccisioni di donne per mano di partner o ex-partner. Sono prevalentemente i mariti, fidanzati o ex a commettere questi reati. Inoltre ogni anno, in Italia, ci sono almeno cento casi di femminicidi ed è una vera e propria strage. Migliaia sono le donne che vengono aggredite, perseguitate, picchiate e sfregiate da compagni che non accettano la fine di una relazione.

IL CASO

Ora parleremo di un caso accaduto recentemente nel nostro territorio. A Cisterna di Latina un carabiniere di nome Luigi Capasso ha sparato alla moglie Antonietta Gargiulo. Si è poi tolto la vita dopo aver ucciso le due figlie di otto e tredici anni. La mattina l’uomo ha sparato tre colpi di pistola alla moglie presso il garage, e si è poi chiuso in casa con le due figlie. Nell’appartamento sono poi state trovate morte le bambine. La moglie è stata soccorsa e portata all’ospedale San Camillo di Roma. Secondo noi questi episodi accadono soprattutto per gelosia, problemi psicologici o per problemi di coppia.

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ROMICS 2018 , UNA STORIA DI SUCCESSO

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di Giovanni Orefice

Davide Pumo

Mattia Mengo

Classe 3 G 

CHE COS’E’
Romics è una rassegna internazionale sul fumetto, l’animazione, i videogames, il cinema e l’intrattenimento organizzata dalla Fiera di Roma. La manifestazione si tiene due volte l’anno e all’interno dei padiglioni sono allestiti diversi stand a tema riguardanti fumetti, anime, videogiochi, serie TV ecc.

ATTIVITA’

Molteplici sono le attività svolte durante la fiera del Fumetto che ospita migliaia di cosplayer (impersonanti personaggi di cartoni, videogiochi e film), provenienti da tutta Italia e spesso anche da paesi stranieri. All’interno di alcuni padiglioni, dove sono proiettati film di animazione, è anche possibile assistere o partecipare alla gara cosplay che ha luogo sempre di domenica.

LA STORIA

Nel 2001 nasce a Roma, in via Cristoforo Colombo, il festival del fumetto, dell’animazione e dei videogiochi sotto la direzione artistica di Luca Raffaelli che, dopo l’edizione del decimo festival, abbandona il progetto per divergenze con la produzione sull’identità culturale della manifestazione.
Edizione 2018
La XXIII edizione del romics ha avuto modo di ospitare all’interno dei suoi padiglioni vari personaggi famosi. Possiamo citare ad esempio Martin Freeman, attore inglese reso celebre per la sua interpretazione di Bilbo Baggins nel film “Lo hobbit” e di John Watson nella serie tv “SHERLOCK”. Inoltre Cristina D’avena ha deliziato la folla cantando le amatissime sigle dei cartoni animati. Quindi possiamo dire che anche questa edizione è stata un grande evento.

 

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LO SFRUTTAMENTO MINORILE

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di Andrea Meschino 
Samuel Di Lenola 
Luca De Filippo 
Alessandro Moschetta 

Nel mondo esiste la piaga dello sfruttamento minorile, cioè il lavoro in nero che bambini ancora piccoli sono costretti a fare per portare a casa qualche soldo.
Spesso i bambini sono letteralmente venduti dalle proprie famiglie a datori di lavori senza scrupoli ma lo sfruttamento minorile non si limita solo a far lavorare bambini ancora piccoli, ma anche farli arruolare nell’esercito (bambini soldato).
I ragazzi costretti a lavorare hanno meno di quattordici anni, dovrebbero andare a scuola, giocare, avere tempo per riposare, e invece lavorano: nei campi, nelle discariche o sulla strada, ovunque vi siano opportunità di guadagnare qualcosa, anche pochissimo, per aiutare sé e la propria famiglia a sopravvivere.

SOPRUSI INTOLLERABILI

Alcuni riescono a trovare il tempo per frequentare la scuola, ma la maggior parte di essi non ha mai messo piede in un’aula scolastica, ed è probabile che non lo farà mai. A volte i soprusi, che subiscono i bambini sono intollerabili e spingono i piccoli lavoratori a ribellarsi. Ne è un esempio il caso di Iqbal: Iqbal Masih che nacque a Muridke, in Pakistan, nel 1983. A cinque anni fu venduto perché la sua famiglia si era indebitata per pagare le spese del matrimonio del primogenito. Iqbal iniziò a lavorare come schiavo, era incatenato ad un telaio per la lavorazione di tappeti, per 14 ore e gli veniva dato un salario di circa 1 rupia, equivalenti a tre centesimi al giorno. Un giorno tentò di scappare ma venne riportato indietro dalla Polizia corrotta del luogo e il suo padrone lo punì gettandolo in quello che il bambino definiva “il buco”, un pozzo nero senz’aria. Nel 1992 infine Iqbal scappò definitivamente dalla sua prigione e partecipò alla manifestazione del Fronte di Liberazione del Lavoro. Una volta libero decise spontaneamente di raccontare le condizioni di sofferenza cui erano sottoposti i bambini della fabbrica di tappeti in cui lavorava. Gli avvocati del sindacato riuscirono così a liberarlo. Nel 1993, Iqbal iniziò a girare il mondo tenendo varie conferenze su ciò che lui aveva documentato.

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BAMBINI LAVORATORI: UNA PIAGA MONDIALE

 

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di Francesca Pacifico  e Letizia Visari 2^D

Al giorno d’oggi i bambini che lavorano sono tanti e sempre più numerosi. E questa non è una bella cosa. Dalle ricerche fatte di recente si presume che i bambini che lavorano si trovino in Asia, ma che è l’Africa il continente in cui è più alta la probabilità che un bambino sia costretto ad un lavoro precoce. Tuttavia, i piccoli lavoratori sono numerosi nei paesi poveri e non mancano neanche nei paesi industrializzati. In Italia sono trecentomila i bambini che lavorano e questo paese è posizionato tra i primi in classifica. Questi ragazzi hanno meno di 14 anni e dovrebbero andare a scuola, giocare, avere tempo per riposare, e invece lavorano: nei campi, nelle discariche, sulla strada, ovunque vi siano opportunità di guadagnare qualcosa per aiutare a sopravvivere sé e la propria famiglia. Alcuni riescono a trovare il tempo per frequentare la scuola, ma la maggior parte di essi non ha mai messo piede in un’aula scolastica, ed è probabile che non lo farà mai. A meno che qualcuno li aiuti.
Lo sfruttamento minorile è sempre più frequente, costringono dei ragazzi a fare lavori forzati, trattandoli male e pagandoli poco, quando li pagano.
Questi poveri ragazzi non possono opporsi, né andare dalle forze dell’ordine perché vengono minacciati dai lori “capi”.

GIORNATA MONDIALE UNICEF

12 giugno 2015 – «In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, l’UNICEF ricorda che 150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni nei Paesi in via di sviluppo, circa il 16% di tutti i bambini e i ragazzi in quella fascia di età, sono coinvolti nel lavoro minorile. Nei Paesi meno sviluppati, circa un bambino o ragazzo su 4 mettendo a rischio la loro salute e sanità mentale. Al mondo vengono forzati a lavorare 168 milioni di minori, e in Italia ne lavorano ancora 216 mila.
La Convenzione n.182 nasce con l’obiettivo di eliminare le forme peggiori di lavoro minorile. Essa sottolinea la necessità di un’azione immediata per combattere le forme peggiori di sfruttamento dei bambini. Le disposizioni principali della Convenzione chiariscono quali situazioni siano da classificare come le forme peggiori di lavoro minorile e specificano i provvedimenti che i governi devono adottare per vietarle ed eliminarle.

 

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IL POLO STA MORENDO

 

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di Gaia Meacci e Lucrezia Favori (2^D) 

Mai come quest’anno il Mar Glaciale Artico è stato così libero dai ghiacci. Secondo alcuni studiosi entro un anno potrebbe essere superato il punto di non ritorno, con l’instaurazione di fenomeni meteorologici irreversibili dalle conseguenze imprevedibili. I rilievi satellitari non mentono: la scomparsa di una delle ultime regioni incontaminate del pianeta è sempre più vicina. I ghiacciai si stanno sempre più sciogliendo negli ultimi anni, dal 1990 circa fino ad oggi. Essi presentano una riduzione del 5% rispetto al 2004 ( 11,1 milioni di chilometri quadrati ) e il ghiaccio sciolto è 5 volte l’Italia. Questo record negativo non può che peggiorare con l’arrivo dell’estate artica. Al termine del periodo estivo l’estensione della banchisa artica sarà inferiore di 1 milione di chilometri quadrati al minimo assoluto di 3 milioni e mezzo. A causa del fenomeno noto come “amplificazione artica”, l’Artide si surriscalda due volte più velocemente di qualsiasi altra regione dell’emisfero settentrionale. La sostituzione di superfici chiare – e quindi riflettenti – dei ghiacci con quelle scure delle acque sottostanti determina un maggiore assorbimento della radiazione solare, innescando un processo autoalimentato che riscalda ulteriormente la regione.Anche gli animali stanno soffrendo per lo scioglimento dei ghiacci.

IL FENOMENO 

La fusione della banchisa non innalzerà il livello medio del mare perché questo ghiaccio fa già parte del volume dell’oceano. Il completo scioglimento porrebbe un problema di natura energetica che provocherebbe lo spostamento della cella polare e di conseguenza lo stravolgimento delle correnti marine e atmosferiche. Nel 2015 lo scioglimento dei ghiacci ha provocato oscillazioni insolite nella corrente a getto che circola alle latitudini settentrionali e mantiene isolata la fredda aria polare. Il mutato regime dei venti ha permesso in estate l’instaurarsi di un sistema di alta pressione che ha aumentato le temperature della Groenlandia, favorendo lo scioglimento della calotta artica.
La perdita di ghiaccio marino sta provocando cambiamenti nella corrente a getto, la corrente a getto sta cambiando la Groenlandia, la Groenlandia impatta sull’intero sistema Artide e sul suo clima. Il ritiro dei ghiacci aprirà inoltre la strada allo sfruttamento delle risorse naturali del Mar Glaciale Artico.

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI 

Secondo noi per migliorare questa situazione dovremmo prestare più attenzione al nostro pianeta aiutandolo con l’inquinamento. Possiamo aiutarlo per esempio cercando di rispettare la natura e gli esseri viventi presenti in essa. In questo caso il surriscaldamento del clima avviene perché i gas serra, agendo sull’atmosfera, fanno entrare i raggi ultravioletti del sole e ne impediscono l’uscita, creando così l’effetto serra. Questi gas serra sono causati principalmente da anidride carbonica emessa soprattutto dalle macchine e dalle industrie e da altri componenti che sono le principali cause di inquinamento. Quindi consigliamo di tenere sottocontrollo questi fattori.