COMMENTI

L’ABBANDONO SCOLASTICO: un problema in Italia

Ragazzi cellulare

Di Gaia Petrini 3^E
È in aumento il numero di ragazzi che abbandonano la scuola precocemente, infatti nel mondo
sono 244 milioni i giovani che non completano il loro percorso di studio. La maggior parte di questi
proviene dall’Africa, dove una buona percentuale non ha neanche la possibilità di andare a scuola e
di accedere alle conoscenze basilari. Ma anche l’Italia, considerando la media europea, non si trova
in una buona posizione.
Infatti nel nostro Paese, secondo i dati del 2021 provenienti da EUROSTAT, il 12,7% degli studenti
tra i 18 e i 24 anni non ha conseguito la licenza media. L’abbandono scolastico è causato da più
fattori. Tra questi possiamo trovare: la disponibilità economica della famiglia di appartenenza, il
contesto socio-culturale in cui vive lo studente, la difficoltà di integrazione dei minori di origine
straniera, il rapporto studente-professore, il contesto di classe, il bullismo e le capacità cognitive e
di apprendimento dell’alunno.
IL FENOMENO IN ITALIA
In Italia l’abbandono scolastico è diffuso principalmente nelle regioni meridionali, dove le cause
precedentemente elencate sono maggiormente presenti; soprattutto in Sicilia, Puglia e Campania
dove più del 15% degli studenti ha lasciato la scuola prima del tempo. Mentre nelle regioni
settentrionali è presente un’istruzione migliore, specialmente in Friuli-Venezia Giulia, in Veneto e
nella Provincia autonoma di Trento.
COME COMBATTERE IL FENOMENO
Per cercare di diminuire l’abbandono scolastico bisognerebbe aiutare, fin dai primi anni, i ragazzi
più in difficoltà con dei piani di apprendimento individuali, così da non lasciarli soli ad affrontare
tutte le avversità dello studio. In alcune nazioni, come ad esempio la Romania, è stata introdotta
l’istruzione della seconda opportunità, ovvero un corso di studio mirato a una formazione
professionale indirizzato a tutti coloro che hanno lasciato la scuola precocemente. Inoltre la scuola
potrebbe aiutare gli studenti con difficoltà economiche dando loro degli incentivi e per ridurre il
fenomeno del bullismo bisognerebbe promuovere la cooperazione tra gli studenti.
L’abbandono scolastico deve essere ridotto. Le istituzioni scolastiche dovrebbero far appassionare i
giovani alla scuola, magari introducendo dei percorsi di apprendimento più coinvolgenti, che
permettano allo studente di mettere in pratica in situazioni simulate le nozioni studiate sui libri. Un
tale approccio allo studio potrebbe meglio far capire l’importanza del sapere nella vita di tutti i
giorni. Inoltre si potrebbero promuovere delle attività pomeridiane, come ad esempio corsi di
musica, teatrali o di pittura, dove gli studenti possano coltivare o scoprire i propri talenti e le loro
passioni, allungando l’orario scolastico e ripristinando le mense negli istituti. Insomma bisogna
cercare in qualsiasi modo di migliorare il rapporto dei ragazzi con la scuola, per non alimentare la
percentuale di studenti che lasciano gli studi prematuramente.

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IL CARCERE DURO: COSA E’ IL 41 BIS

di Clara Maria Targa, Serena Nuzzo, Jacopo Lucci 

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Comunemente si parla di 41 bis per far riferimento a un regime carcerario particolarmente restrittivo, il cosiddetto carcere duro che ha da sempre lasciato qualche perplessità ai giuristi e soprattutto alla Corte dei diritti umani di Strasburgo. Quest’ultima, infatti, ha sanzionato l’Italia in diverse occasioni, a causa dell’estrema durezza di tale sistema. L’argomento è quindi stato da sempre un tema caldo, ma oggi è tornato a essere il nucleo centrale di diverse polemiche, scatenate dalla situazione di Alfredo Cospito e dall’arresto di Messina Denaro. Per capire il motivo di questi dibattiti, è necessario ripercorrere la storia del 41 bis, dalla sua introduzione nel 1975 agli alti numeri attuali.

– COS’E’?

Il regime del 41 bis prende il nome dal relativo articolo della legge sull’ordinamento penitenziario, per l’appunto l’articolo 41 bis. Quest’ultimo consente, in verificate situazioni di emergenza, di limitare ulteriormente i diritti dei detenuti, al fine di garantire e ripristinare la sicurezza. La causa di questa norma è quindi evidente: non si tratta di una punizione aggiuntiva, bensì di un sistema di precauzioni volto a limitare il dopo dell’attività criminale e tutelare la sicurezza degli altri detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria. Una misura con origine precauzionale e, soprattutto, temporanea, che di fatto ha mostrato applicazioni decisamente più drastiche.

-COSA PREVEDE?

Il motivo per cui il carcere duro è pesantemente criticato rientra, anche se indirettamente, nelle additate problematicità del sistema penitenziario italiano. Gli istituti detentivi, infatti, prevedono già un sistema di limitazioni piuttosto stringente, ed è inevitabile che applicare le restrizioni previste dall’articolo 41 bis intacchi alcune delle sfere fondamentali di ogni persona. Chi è sottoposto a questo regime è detenuto in una cella singola e non ha accesso agli spazi comuni dell’istituto penitenziario, infatti anche l’ora d’aria avviene in totale isolamento. La cella di un detenuto in carcere duro contiene un letto, un tavolo ed una sedia inchiodata a terra ed è impossibile ogni forma di privacy. Chi è detenuto in questo regime non può possedere alcun oggetto personale, neanche un libro, salvo particolari concessioni che richiedono un lungo iter di approvazione. Il detenuto è sorvegliato dalla Polizia penitenziaria 24 ore su 24, mentre i contatti con le guardie carcerarie sono ridotti al minimo indispensabile. Sono estremamente limitati anche i colloqui con i familiari (anche relativamente alla corrispondenza), con gli avvocati ed ogni altro contatto con l’esterno. Anche se in 41 bis, il detenuto ha diritto a ricevere le cure mediche di cui ha bisogno in carcere, e, quando è indispensabile, può essere condotto in ospedale. Viste le durissime condizioni, il nostro ordinamento stabilisce in modo preciso i reati per i quali può essere applicata questa misura. Si tratta, naturalmente, dei crimini considerati più gravi a livello legale, il quale riflette però i principi di matrice sociale e morale.

-I REATI DEL CARCERE DURO

La legge penitenziaria 41 bis stabilisce che il carcere duro è applicabile per i seguenti reati:

  • con finalità di terrorismo;
  • di associazione a delinquere di stampo mafioso;
  • commessi per agevolare l’attività delle associazioni mafiose;
  • di riduzione o mantenimento in schiavitù;
  • di sfruttamento della prostituzione minorile;
  • di tratta di persone;
  • di acquisto o alienazioni di schiavi;
  • di violenza sessuale di gruppo;
  • sequestro di persona a scopo di rapina o estorsione;
  • associazione a delinquere per contrabbando di tabacchi lavorati all’estero
  • associazione a delinquere per traffico di sostanze psicotrope o stupefacenti.

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Omofobia oggi

ANCORA ATTACCHI AGLI OMOSESSUALI NEL 2022

Riflettiamo se questo può succedere ancora ora

 di Cristiano Buonocore 2^H

Parata

Il giorno cui si celebra l’amore, e in cui Arcigay e Gay Center hanno deciso di lanciare #lostessobacio, un’iniziativa di San Valentino pensata per dimostrare che “l’amore è di tutti”, proprio una volontaria di Arcigay è stata vittima di un’aggressione di stampo omofobo. A scatenarla la ricezione di uno dei volantini distribuiti per l’occasione nelle strade del centro città, su cui erano raffigurate tante coppie differenti. La volontaria l’ha consegnato a un uomo di mezza età, che dopo averlo guardato l’ha insultata e le ha sputato addosso apostrofandola: “Cosa sono queste cose di me…”.

A denunciarlo sono state le due associazioni, che hanno congiuntamente e duramente condannato il gesto ricordando che “dovevamo festeggiare l’amore di tutte le coppie. Quell’amore universale, che vivono anche tanti ragazzi gay e tante ragazze lesbiche. Eppure questo episodio ci lascia l’amaro in Bocca”. L’episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì 14 febbraio a due passi da via del Corso a Roma, in largo Goldoni, dove Arcigay e Gay Center avevano organizzato il volantinaggio con distribuzione di cioccolatini nell’ambito di un’iniziativa di sensibilizzazione prevista anche in altre piazze del Lazio, da Latina a Viterbo passando per Rieti e Albano Laziale.

“Oggi dovevamo festeggiare l’uguaglianza. Ma ci siamo di nuovo resi conto di quanto il nostro paese è arretrato. E di quanto servano iniziative che celebrano la parità – prosegue Arcigay – Proprio quella parità che il Parlamento ci nega. Che vede l’Italia come l’unico paese dell’Europa Occidentale a non avere il matrimonio egualitario. E questo continuo trattamento al ribasso produce disuguaglianza. E discriminazione. Che si traduce in tali gesti omofobi”.

“La politica rimane sorda a qualsiasi tentativo di approvazione del matrimonio egualitario. Che sia in forma referendaria o con voto parlamentare. L’importante è non parlarne. Volevamo festeggiare l’amore universale ma ci siamo ricordati dell’applauso del Senato.. Ogni coppia merita rispetto. In fondo è semplicemente lo stesso bacio, lo stesso amore”.

“Inconcepibile, l’amore non conosce differenze”

Sull’accaduto è intervenuta la presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, che ha definito “inconcepibile continuare a registrare aggressioni omofobe come quella subita da una ragazza il giorno di San Valentino nel corso dell’iniziativa ‘Lo stesso bacio’, promossa a Roma da Gay Center e Arcigay Roma. Un episodio da condannare con fermezza e che trova tutta la nostra solidarietà”.

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Come trascorre il tempo libero la

maggior parte dei giovani?

di Edoardo Ficarola – Classe II F
Rao
Nella foto la giovane scienziata Gitanjali Rao,17 anni 
 
Al giorno d’oggi, si sente continuamente dire che i ragazzi passano tutto il loro tempo con il cellulare,
senza socializzare e senza fare altro. Gli adulti quindi credono che tutti i giovani abbiano una sola priorità, il telefono. Questo, in verità è semplicemente uno stereotipo che va, come molti altri, sfatato infatti, la maggior parte dei ragazzi di oggi è sempre in movimento, fa sport, studia e anche quando sembra che non stia facendo nulla, è in moto con il cervello; basti pensare a tutti quei giovani che hanno fatto scoperte fenomenali e invenzioni; essi fanno parte delle nuove generazioni.
Prendiamo ad esempio, la giovane scienziata Gitanjali Rao, di soli 17 anni, ha inventato un piccolo apparecchio, che in soli 10 secondi, analizza l’acqua attraverso dei tubicini in carbonio e tramite
Bluetooth, controllando se questa è pura o inquinata dal piombo. Questa giovane scienziata ha anche sviluppato un’applicazione che segnala la precoce dipendenza da oppiacei. Tutto questo è opera di una semplicissima ragazza dello stato del Colorado, (Stati Uniti), ha fatto delle scoperte e delle invenzioni utilissime, pur non avendo 30 o 40 anni di esperienza. Inoltre nel 2020 è stata insignita del riconoscimento di “Kid of the year”, che tradotto letteralmente, significa “Ragazza dell’anno”.
Quindi a me, come a molti altri, dà fastidio sentir dire che i ragazzi di oggi stanno solo con il cellulare,
i giovani (e non solo) sono dipendenti solo dal telefonino. Non è giusto affermare che, solo perché
alcuni ragazzi sono così, dobbiamo tutti essere “inseriti” in questa categoria che non ci rappresenta minimamente ed è solo un grandissimo e bruttissimo
stereotipo!

Gli interessi degli adolescenti al tempo della pandemia.

SPORT SCUOLA 2
di Valerio Ferrarini 2D
Verso l’età dei dodici anni, quasi tredici, gli interessi dei ragazzi sono diversi a differenza di quelli degli anni precedenti. La scuola non è mai stato un interesse per i giovani, ma un vero e proprio obbligo che richiede molto del loro tempo. Gli interessi più comuni tra gli adolescenti sono incontrarsi con gli amici e praticare lo sport. Quest’ultimo è l’unico
momento di sfogo per i ragazzi durante la giornata. Soprattutto, nella situazione attuale, a causa della pandemia, praticarlo è diventato molto complicato, perché può essere fatto solo in luoghi aperti. Per esempio il nuoto, il pugilato, il basket o la pallavolo sono vietati, al contrario, di quelli all’aperto come calcio, tennis o canoa. Lo sport, se praticato da solo o in gruppo, riesce sempre a coinvolgere i ragazzi di tutte l’età. Però, alcune volte, questo causa disinteresse dagli obblighi più importati, come la scuola. Si stima che lo sport più praticato in Italia e negli altri stati
europei è il calcio. Infatti ci sono famosi tornei come la Europa leaugue o la Champions leaugue , dove si affrontano le squadre più forti di ogni singolo paese. In America, invece, lo sport più diffuso è il basket e il
torneo più famoso nel mondo è l’NBA. Oltre allo sport, incontrarsi con gli amici è il momento della giornata preferito dai ragazzi. Prima della pandemia, spesso, si riunivano a casa di uno di loro per svolgere i
compiti e il weekend si ritrovavano in piazza per stare insieme e divertirsi. Questo è anche un modo per fare nuove amicizie. Qualche volta però i genitori hanno paura di lasciare da soli i figli. È importante che ragazzi conquistino la fiducia della loro famiglia, rispettando le regole imposte. Però col tempo i genitori si abituano e lasciano fare ai figli le
loro esperienze. Si stima che tra il 2019 e il 2020 la quota di ragazzi praticanti un’attività sportiva
in modo continuativo è diminuita nella fascia d’età 11-14 anni, passando dal 56% al 50,4%. Invece nella fascia
d’età che va dai 15 e i 17 anni la percentuale passa da 48,5% a 32,7%. Numeri che contrastano con quelli dei giovani che giocano ai videogiochi, solo il 41%. Questi dati dimostrano che i videogiochi,
nonostante attirino l’attenzione dei ragazzi, non potranno mai sostituire la bellezza di incontrarsi, chiacchierare e giocare con gli amici all’aperto.

 I GIOVANI DISTRUTTI DALLA PANDEMIA

Pandemia
di Benedetta Aversario 2D
La pandemia, dovuta al COVID-19, sta provocando molti disagi agli adolescenti.
Nella prima fase, durante la primavera del 2020, hanno mostrato una grande resistenza e
spirito d’adattamento. Nella seconda ondata, invece, é cominciata una fase di disagio
legata soprattutto all’isolamento prolungato.
In genere i giovani hanno sofferto di stati d’ansia, di attacchi di panico e di insonnia.
Anche a scuola hanno manifestato un malessere e a volte il rendimento é calato.
I ragazzi sono demotivati e non stimolati perché non vedono i propri amici e compagni di
classe.
Molti non hanno potuto neanche svolgere un’attività sportiva.
Sono rimasti isolati, trascorrendo molto tempo in DAD, seguendo videolezioni da casa,
senza interagire con i compagni e i professori.
Tutto questo ha inciso molto sullo sviluppo dei ragazzi, sia da un punto di vista psicologico
che educativo.
La solitudine li ha resi chiusi e scontrosi, tanti ragazzi hanno dimostrato un maggiore
attaccamento ai videogiochi, affaticando ancora di più la loro mente.
Il recente rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulla salute mentale infantile in tempo di
COVID-19, evidenzia un rischio per la salute mentale e fisica dei bambini e degli
adolescenti dovuti a fattori stressanti, quali l’isolamento in ambiente domestico.
Nel 65% dei bambini con età minore di 6 anni sono insorte problematiche
comportamentali.
I bambini con età superiore ai 6 anni hanno manifestato disturbi del sonno e d’ansia.
Gli adolescenti hanno espresso il proprio disagio invece attraverso varie forme di
somatizzazione e agitazione con senso di soffocamento.
La salute dei ragazzi deve essere posta in primo piano.
Adesso non sappiamo ancora quando passerà tutto questo, ma è certo che i ragazzi
hanno bisogno di aiuto e sostegno per affrontare la loro solitudine.

I disturbi dell’alimentazione nell’adolescenza

Bulimia 1
di Angelica De Cupis, Alessia Finocchiaro, Siria Manuela Frasca e Margherita Iacoboni (3^ G)
A chi è che non è mai capitato almeno una volta di fissare lo specchio e sentire un senso di inadeguatezza diffondersi dentro di sé per la propria immagine riflessa? Tutti noi, almeno una volta, abbiamo provato questa sensazione. Durante la fase che stiamo attraversando, l’adolescenza, capita spesso di sentirsi a disagio con il proprio corpo. Non siamo qui a dirvi che è sbagliato, anzi, forse siamo le prime ad avvertire emozioni del genere. La prima reazione, solitamente, è quella di confrontare le proprie caratteristiche fisiche a quelle degli altri coetanei. Succede maggiormente tra le ragazze, probabilmente perché percepiamo il nostro corpo sempre messo sotto i riflettori e portato all’attenzione di chiunque ci stia davanti. Vengono così evidenziati pregi e difetti, anche se quasi tutte le volte ci concentriamo su quest’ultimi. Per tentare di rimediarvi noi teenagers siamo capaci di inventarci qualsiasi cosa: dall’esercizio fisico sfrenato alla dieta più assurda trovata su Internet per i ragazzi, dai vestiti più larghi per non mettere in evidenza le forme e gli strati di trucco al fine di nascondere le imperfezioni della pelle per le ragazze e viceversa. Insomma, i modi sono mille, ve lo assicuriamo. Il problema si verifica quando, oltre al normale bisogno di piacersi, entrano in gioco altri comportamenti estremi che mettono a rischio la propria salute, con complicanze fisiche anche gravi. Se si esagera quindi, questi atteggiamenti possono essere diagnosticati come un disturbo dell’alimentazione. Fermi tutti! Vi vediamo già fissare lo schermo chiedendovi se davvero soffriate di anoressia dato che ieri avete rifiutato un bis del vostro piatto preferito. Assolutamente no, quindi state tranquilli! Si identifica come un disturbo dell’alimentazione quando, oltre ai problemi che si hanno con il cibo, si aggiungono anche altre patologie psichiatriche: depressione, disturbi d’ansia e chi più ne ha più ne metta. Insomma, non si deve prenotare una visita dal nutrizionista o dallo psichiatra perché ad un tratto si è scoperta la passione per l’esercizio fisico. È bene però riconoscere e distinguere i due principali disturbi alimentari, l’anoressia e la bulimia nervosa, chiamati anche culture-bound, ovvero legati alla cultura. Scopriamole insieme.

L’ANORESSIA NERVOSA

Bulimia 2

L’anoressia, in quanto disturbo del comportamento alimentare, si presenta con atteggiamenti basati sull’immagine distorta che si ha del proprio corpo sul rapporto disturbato che si instaura col cibo. Già, ci litighi peggio che con tuo fratello. L’individuo anoressico parte con un’innocentissima dieta che, se non viene adeguatamente seguita da uno specialista, può portare alla patologia vera e propria. Quali sono i passaggi tra le due situazioni? Si inizia dal controllare cosa si mangia, prestando particolare attenzione alle varie calorie, e accompagnando il tutto con dell’esercizio fisico costante. Fino a qua, tutto ok. Il problema sorge quando la persona in questione, avendo un’immagine distorta del proprio corpo e del risultato che vuole ottenere, esagera, autoconvincendosi che la causa di tutte le imperfezioni del proprio fisico sia il cibo, iniziandolo a rifiutare. Quest’ultimo diventa il peggior nemico di chiunque entri nel club dell’anoressia. Brutta storia, veramente. Da qui, s’innesca una reazione a catena che porta conseguenze sulla propria salute, anche piccole: pelle secca, dolori all’addome, insonnia, giramenti di testa e, dal punto di vista emotivo, depressione, tendenza ad isolarsi e irritazione. Le cause invece sono: bassa autostima alla quale si cerca di rimediare perdendo peso, i cambiamenti della pubertà o il desiderio di assomigliare al proprio idolo. Gli adolescenti, principalmente le ragazze, tra i 13 e 25 anni sono le più soggette ad avere problemi di questo tipo.

LA BULIMIA NERVOSA

Questo disturbo del comportamento alimentare colpisce, ancora una volta, le donne tra i 16 e i 40 anni e, spesso, è preceduto dall’anoressia. O meglio, colpiva. Negli ultimi anni, infatti, il numero di giovani di sesso maschile, affetti da questa patologia, è cresciuto esponenzialmente. I fattori sono molti: dall’aumento dei modelli nel mondo della moda e tutte le attenzioni legate al fisico che ne scaturiscono a tutti quegli sport per i quali gli atleti devono mantenere un certo peso seguendo particolari diete. Insomma, anche voi adesso avete il vostro corpo sotto i riflettori! Mica male, no? Comunque, torniamo a noi. Stavamo dicendo? Ah sì, gli atteggiamenti tipici di una persona che entra nel mondo della bulimia nervosa. Solitamente a soffrire di questo disturbo del comportamento alimentare è colei, o colui, che è abituato ad ingerire grandi quantità di cibo e, a volte, comportamenti precedenti alla bulimia sono anche l’autolesionismo e sintomi depressivi. In generale si inizia con grandi abbuffate, tipo quando vai dalla nonna il giorno di Natale. Ecco, così in un loop continuo. Si continua a mangiare anche quando si è sazi, per poi sentirsi in colpa e tentare di eliminare in qualche modo le calorie ingerite. Tante sono le modalità: autoindursi conati di vomito, fare uso spropositato di lassativi e l’eccessivo esercizio fisico fino a svenire. Ma le cause? Perché ci si spinge fino a questo punto? I motivi possono essere molteplici: alcuni studiosi credono che c’entri anche la predisposizione genetica, infatti secondo alcune ricerche i parenti stretti di persone entrate nel mondo della bulimia hanno 4 volte in più la tendenza a sviluppare questa patologia rispetto a chi non ha familiari bulimici. Sicuramente vi rientrano anche alcuni fattori psicologici, alcuni dei quali sono: la difficoltà a gestire lo stress e l’ansia, l’instabilità emotiva in seguito a traumi. Sicuramente, il periodo di pandemia che abbiamo vissuto e che tutt’ora stiamo vivendo ha peggiorato la situazione, tanto che l’età media si è abbassata del 20%. Le persone che tutt’ora soffrono di disturbi del comportamento alimentare nel nostro Paese sono 3 milioni, delle quali 2,3 adolescenti. Insomma, troppi ancora non accettano il proprio corpo e si focalizzano sui difetti di esso, ricorrendo a metodi estremi e arrivando a compromettere la propria salute.  L’informazione è fondamentale per non fare in modo che una dieta sana e dell’esercizio fisico costante non sfocino in disturbi del genere. Il percorso di cura, poi, deve essere seguito da un medico-specialista con l’azione di uno psicoterapeuta e l’assunzione di farmaci. Insomma, per non inciampare in problemi del genere, sta a noi trovare il giusto equilibrio. Una cosa da ragazzi, no?
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IL RAZZISMO : UN PROBLEMA

DAVVERO IMPORTANTE

George Floyd

di Rachele Targa (3^ G)
Ad oggi uno dei più grandi problemi sulla faccia della terra è il razzismo . Questa discriminazione rovina le vite delle persone che quasi tutti i giorni sono costrette a sentirsi diversi, questo solo per colpa di coloro che pensano ciò . Giusto qualche settimana fa, mia nonna mi mandò una bellissima immagine, riferita proprio a questo argomento , che diceva “ quando nasco sono nero, quando cresco sono nero, quando ho caldo sono nero, quando muoio sono nero . Tu, quando nasci sei rosa, quando cresci sei bianco, quando hai caldo sei rosso, quando hai freddo sei viola, quando hai paura sei giallo, quando sei malato sei verde, quando muori sei grigio . Allora perché continui a chiamare me l’uomo di colore ? “. Questa immagine fa riflettere molto , solo scrivendo ciò mi sto rendendo conto di quanto il
razzismo sia una cosa così terribile e che ancora non è stata eliminata dal mondo, ancora ci sono persone con la mente talmente chiusa che non riescono a capire che le razze non esistono.
Ormai non è da poco che esiste il razzismo, anzi, è da un tanto tempo che si fanno distinzioni. Anche se solo si pensa alla morte di George Floyd , nel maggio del 2020 , una morte così ingiusta, così tremenda, che nessuno si meriterebbe.

L’eterno conflitto generazionale tra genitori e figli

di Matilde Merola, Giorgia Alpestri e Roberta Cannucciari (3^D)

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Esiste da sempre un distacco tra la generazione dei giovani e quella degli adulti, interessi e passatempi diversi e soprattutto modi di vedere differenti. Inoltre tra un adulto ed un ragazzo c’è spesso una scarsa comunicazione e proprio per questo, nella fase dell’adolescenza, si possono creare litigi e discussioni. I giovani a volte non riescono a comprendere alcuni comportamenti degli adulti e viceversa. Pensiamo che ogni adulto per rapportarsi con un ragazzo debba cercare di capire i ragionamenti ed il motivo per cui l’adolescente si comporta in un certo modo.

Il rapporto che si crea tra i due è un legame spesso contraddittorio e allo stesso tempo molto delicato: l’adulto deve riuscire a trattare il ragazzo non piú come un bambino piccolo che non riesce ancora a capire bene cosa gli accade attorno ma lo deve considerare una persona che sta maturando e che sta per diventare adulto. Questo comporta che gli siano affidate anche delle responsabilitá che possono essere piú o meno grandi rispetto alla fiducia che c’è tra i due.

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Noi ragazzi in questo sviluppo dobbiamo acquisire anche una certa autonomia e un maggiore senso si maturitá. Per tentare di risolvere questi conflitti gli adulti ricorrono spesso all’essere autoritari o all’essere permissivi anche se entrambi i metodi sono sbagliati perché provocano nei ragazzi stanchezza, nervosismo irritabilità e sfiducia in loro stessi. Bisogna invece che i figli si sentano accettati dai genitori. A volte, però, anche gli insegnanti, pensando di risolvere i problemi degli adolescenti, si rapportano con loro in modo sbagliato, danneggiando la loro autostima e la loro sicurezza.

Molti genitori non approvano che soprattutto le ragazze si trucchino eccessivamente per la loro età oppure si mettano vistiti troppo scollati. Altri invece lasciano i propri figli fare ciò che loro preferiscono anche se, a volte, lasciano i ragazzi troppo liberi che rischiano di prendere decisioni di cui potrebbero pentirsi nella vita. La maggior parte dei genitori vogliono che i propri figli non assumino droga, non fumino e non bevino alcol fino all’età adulta. Vogliono solo il meglio per loro dandogli anche dei limiti che i ragazzi a volte non riescono a capire.

Il genitore deve essere però in grado di far capire al figlio cosa è giusto e cosa invece non lo è. Deve orientare l’adolescente ad una vita serena e deve riuscire ad educarlo in modo tale da indirizzarlo nella giusta via facendogli maturare il carattere che gli farà affrontare le difficoltà e le prove della vita. Questo è il compito che genitori e professori dovrebbero svolgere.

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LA MODA NEGLI ANNI: LA NASCITA DELLA MODA

di Benedetta Mizzoni, Francesca Lo Russo, Giovanni Antico, Matteo Simonassi (2^G) 

moda pin

Nel tardo Medioevo, l’abbigliamento si fece più complesso, ci fu un maggiore assorbimento di capi e accessori ed una  vasta gamma di tessuti colorati. Grazie a queste novità si può dire che sia veramente nata la moda! Gli abiti acquisirono linee curve talvolta con bordi sforbiciati.

Medioevo 

Intorno al 600 iniziò a svilupparsi la moda, all’epoca i capi più utilizzati erano tuniche e mantelli fatti maggiormente di lino o lana, ma nelle zone più fredde si utilizzavano soprattutto pellicce e pelli, inoltre era molto costosa la seta ed  era difficile permettersela. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il popolo iniziò a viaggiare per l’Europa per scoprire usi e costumi.

Dal Medioevo agli anni 60

Gli anni 60 offrivano una vasta scelta di capi eleganti . Gli abiti potevano essere lunghi o corti, o mini per le ragazze alla moda, oppure molto decorati, in tinta unita o stampati. Le signore più provocanti indossavano i pantaloni per la sera. Per gli abiti, erano di moda linee svasate, stile impero e corpetti. I materiali per le superfici elaborate variavano dalle piume, ai gioielli, alla pelliccia ecologica. Le tipiche borse femminili degli anni 60 erano di pelle, di coccodrillo o di altri animali, a busta o  a sacchetto, con manici corti o tracolle e chiusure metalliche. Quelle di uso quotidiano erano di solito di colori neutri, specialmente nero, in modo da coordinarle con molti abiti. Nello stesso periodo i protagonisti delle classiche pop sconvolsero il mondo della moda. Gli stilisti usarono volti famosi e mode passeggere per influenzare e ispirare le loro collezioni, cosicché musica e abbigliamento maschile andarono di pari passo. La prima in classifica era una band inglese, i Beatles, l’ultima moda in fatto di musica. Il loro stile rivoluzionario, compresi i capelli e gli abiti lunghi abbinati, si rifletté nelle mode adottate dai giovani. Inoltre a partite del 1967, gli stilisti riproposero le scarpe con la zeppa per gli uomini e donne. Nello stesso anno apparvero gli hippies , il loro movimento era una sottocultura che predicava amore, pace e libertà. Non solo mettevano in discussione lo stile di vita dei loro genitori, ma anche la disuguaglianza razziale, la  discriminazione sessuale e i diritti civili. L’abbigliamento hippie coincise con i nuovi ideali: la tendenza era anti-moda e dell’individualità. Gli abiti erano decorati con ricami e motivi applicati. Il look etnico dominava: cappotti afgani di pelliccia, giacche di camoscio con frange, caffettani, veli e moltissime perline. Le fantasie erano psichedeliche. “al giorno d’oggi niente è out, perché tutto è in. Ogni modello, di qualsiasi epoca, è disponibile per tutti.” –Marshall Mcluhan

Oggi nel 2019 

Ai giorni d’ oggi sono tornati di moda i bikeshorts, più conosciuti come pinocchietti, non mancano inoltre le animalier ossia le stampe che ricordano la pelle di animale, tessuti zebrati e maculati non mancano mai! Non mancano fasce, abiti fluo di tutti i tipi, snickers eccentriche e pantaloni a zampa di elefante. 

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LA MODA NELLA SOCIETA’ ATTUALE

Sfogliando le riviste o semplicemente navigando in Internet, ci troviamo davanti a tantissimi articoli che parlano di moda. Vediamo quindi le ultime tendenze in fatto di abbigliamento, i colori che saranno più cool nella prossima stagione e i capi più particolari.

di Sabrina Gallone e Marila Puja (2^G)  

moda 2019

Ognuno di noi rimane affascinato da questo mondo della moda, sulle copertine dei settimanali più famosi. Allo stesso tempo, però, ognuno di noi si esprime come meglio crede anche nell’abbigliamento e quindi la moda può essere un modo per esprimere se stessi. Oggi però non si parla di moda solo nel capo dell’abbigliamento, ma in ogni ambito della nostra vita.

Ci sono le mode inerenti al cibo e all’alimentazione, le mode per quanto riguarda l’arredamento… insomma ogni campo della nostra vita potrebbe, avere delle linee guida di moda da seguire. Essendo noi definiti una società di massa, spesso ci troviamo infatti a seguire tutti gli stessi dettami. Questo accade proprio perché seguiamo le mode allo scopo di sentirci più adeguati alla società in cui viviamo oggi. Le mode di per sé non sono male, chi si sente un po’ esculo, grazie magari ad un determinato tipo di abbigliamento, può sentirsi più sicuro di sé e più inserito in un gruppo. Vi sono quindi pro e contro nel seguire la moda. La moda andrebbe presa e vissuta come espressione di sé.

Quest’anno prevalgono i colori giallo canarino, è la sfumatura ideale per accogliere la mezza stagione, marrone toffee è una tonalità che presenta una punta di miele, quindi ideale per rendere più dolci i modelli più strutturati, living coral è una tonalità di corallo piena di vitalità e il bianco spoty “il non colore” crea look più romantici. Ciò che conta è stare bene con se stessi e amarsi, esprimendo al meglio la propria personalità.

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IL VIAGGIO 

Viaggio di piacere e di divertimento, viaggio nella fantasia, un viaggio per conoscere nuove culture nuove popolazioni, viaggio scolastico…

di Manca Sofia, Rossi Noemi, Di Matteo Giulia, Suhani Giulia, Antico Davide (2^G)

Viaggio

Il viaggio può essere visto in numerosi aspetti, ma per chiunque lo intraprende rappresenta un’esperienza di vita, che apporta dei cambiamenti interiori importanti. 

Dopo un viaggio ci sentiamo dotati di una nuova ricchezza che, una volta tornati a casa, influenzerà anche la nostra vita quotidiana.

Lo si potrebbe definire come un cassetto aperto, capace di raccogliere al suo interno tanti “pezzetti” di vita vissuta, i frutti delle sue esperienze, e si ritroverà così un uomo “colorato”, “variopinto”, un uomo appunto più ricco.

Si parla della curiosità dell’uomo già nell’Odissea di Omero nella figura di Ulisse, che volle scoprire cosa c’era oltre le Colonne d’ercole, il limite che era considerato invalicabile.

Un viaggio può essere un’esperienza felice ma ci può anche far soffrire.

Conosciamo la sofferenza di Ugo Foscolo, costretto ad abbandonare la sua patria ed a viaggiare di Paese in paese, così come tutti gli esiliati che provano nostalgia della loro terra.

Oggi l’uomo si sposta da un luogo ad un altro in cerca di benevoli condizioni che possano migliorare la sua vita, sia a livello economico che sociale; si pensi al viaggio di lavoro o al trasferimento dall’altra parte del mondo per motivi di studio e di ricerca.

Viaggio 2

Da non dimenticare, sono quelle angoscianti e tragiche motivazioni che spingono l’uomo a compiere i viaggi-fuga; si pensi ai milioni di profughi, costretti ad abbandonare il proprio paese come ultima speranza di salvare la propria vita, allontanandosi per sempre dalle guerre dalla dittatura, nella speranza di un nuovo inizio, in un territorio straniero e molto spesso ostile.

C’è chi sceglie di viaggiare per l’amore verso l’arte, chi ama la natura e va alla ricerca di nuovi ed incantevoli paesaggi naturali, e viaggia per la gioia di assistere ad una festa popolare in colorati abiti tradizionali o ad un rito religioso in un piccolo paesino sperduto.

Ognuno ha un motivo personale e intimo che lo porta a scoprire a aprirsi all’avventura del viaggio. Proprio come afferma Andrea Bocconi nella sua opera “ Viaggiare e non partire”, non ha importanza il luogo in cui si parte o il numero di viaggi, ma è importante essere un viaggiatore consapevole, cioè conscio di ciò che si vuole cercare ed aperto alla scoperta e all’imprevisto.

Si viaggia fisicamente, si viaggia mentalmente, si viaggia virtualmente, l’importante è viaggiare con conoscenza piena e non con altri mezzi come droghe, usate da coloro che hanno scordato il modo giusto di come procedere nella vita.

Uno degli esemppiù eclatanti di viaggio come strumento per ritrovare se stessi e la pace interiore è quello raccontato dal poeta Dante Alighieri,

egli, attraverso la metafora del viaggio nell’oltretomba, e entrando nella Selva Oscura, ci fa rivivere le sue emozioni dichiarando che solo spostandosi da quel luogo e intraprendendo un insidioso e lungo cammino spirituale, si può giungere alla via del bene e della felicità.

Il viaggio è quindi un’esperienza tipica umana, una tendenza che la maggioranza degli individui si porta dentro come caratteristica dell’essere, è un momento di crescita e di acquisizionedella consapevolezza di sé.

Esso rappresenta la vita, la sete del sapere e dell’apprendimento, ci arricchisce dal punto di vista culturale ed interiore rendendoci cittadini del mondo.

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LA LETTURA STA
SCOMPARENDO? 

I lettori nel mondo stanno diminuendo a poco a poco e già ora si può notare  quanto ne rimangano davvero pochi.

di Martina Gentile 3^D

libro

Secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori, nonostante il mercato italiano del libro si mantenga ancora fiorente, solo il 38% oltre i 14 anni si dichiara “lettore”. Solo il 10% si definisce “abituale” e il 45% dei ragazzi dai 6 ai 19 anni non legge alcun libro al di fuori di quelli assegnati dalla scuola.

LA SCUOLA

Questo è un dato molto significativo, ma qual è il vero motivo per il quale la percentuale di lettori è così bassa? Beh, si potrebbe pensare al fatto che i libri assegnati dalle scuole sono spesso scritti in età lontana, e quindi difficili da seguire, oppure sono poco coinvolgenti data la piccola età dei ragazzi che li leggono. In quel caso, i ragazzi vedono quei libri come degli obblighi e questo li spingerà a lasciarli sullo scaffale e a non aprirli nemmeno, soprattutto grazie anche al fatto che su internet si possono trovare dei riassunti dettagliati. Insomma, la scuola, insieme ai genitori, ha il compito di far entrare i ragazzi, già da piccoli, nel mondo nella lettura e quindi si potrebbero magari assegnare dei libri più “adatti”, quindi più facili da seguire, a quella specifica età, oppure, facendo scegliere il libro agli alunni e in questo modo si sentiranno più invogliati a leggerlo.

IL RUOLO DEI GENITORI

Un ruolo importante nell’avvicinare i ragazzi alla lettura, lo svolgono senza dubbio  i genitori, i quali sono le persone più presenti nella vita dei loro figli. E’ proprio per questo motivo che, esattamente come detto in precedenza per la scuola, dovrebbero incitare i propri figli a leggere libri e ad usare di meno gli apparecchi elettronici. Oramai, però, si vedono in giro perfino dei bambini di età molto bassa con cellulari in mano ed essi, crescendo così, si abituano al mondo della tecnologia e non a quella letteraria. Proprio per questo, con il diffondersi della scrittura sgrammaticata e veloce degli SMS, i ragazzi smettono di riconoscersi nello stile raffinato di un libro, cominciando a sentirlo come qualcosa di estraneo.

Libri e giovani

LA TECNOLOGIA

Un altro fattore è ovviamente il nostro amato computer, quello che inconsapevolmente ci sta del tutto schiavizzando. Il computer fornisce molte attività, tra le quali possono essere ad esempio: navigare su internet, chattare, giocare a videogiochi, vedere film e molte altre. Molto spesso, se non possiedi un computer, vieni definito “arretrato”. Su questo piccolo schermo, quindi, si possono fare davvero tante cose, molte delle quali costituiscono un vero e proprio problema per la società, Ad esempio i videogiochi, che oramai un individuo può definirsi “dipendente” da essi e molto spesso ci spingono ad imitare nella vita reale ciò che facciamo in quella realtà virtuale. Anche i film condizionano per gran parte la nostra vita quotidiana e inoltre hanno un linguaggio visivo che è molto più facile da comprendere, diversamente dai libri, i quali richiedono anche uno sforzo mentale. Però, i film ci condizionano a pensare una determinata cosa, mentre con i libri ci si può fare un ragionamento personale di ciò che si sta leggendo. Insomma, i fattori sono davvero tanti, ma ora vorrei soffermarmi sui vantaggi che può dare la lettura.

Libri e tecnlogia

LEGGERE UN LIBRO RENDE LIBERI

Leggere un libro significa ampliare il proprio lessico e la propria conoscenza. Per questo, chi legge molti libri, non ha problemi a sostenere un colloquio di lavoro o ad affrontare qualsiasi altra situazione richieda la conoscenza e un lessico amplio. Inoltre, i libri stimolano la mente. Infatti uno studio ha dimostrato che leggere aiuta a rallentare malattie come l’Alzheimer  e la demenza senile, poiché il cervello in questo modo resta sempre attivo. Leggere un libro riduce perfino lo stress, dato che un romanzo scritto bene, può trasportarti in un altro mondo. I libri aiutano anche a migliorare la memoria, dato che quando si legge un libro bisogna ricordarsi di ogni singolo personaggio, poiché ogni dettaglio è importante. Hai mai iniziato un libro giallo riuscendo già da subito a risolvere il mistero? No? Beh, è perché sicuramente hai letto pochi libri. Eh già, i libri aiutano anche ad ampliare il pensiero e la visione del mondo. Leggere aiuta persino a migliorare i livelli di concentrazione. Cosa si può chiedere di meglio? Inutile poi aggiungere che migliora le abilità di scrittura. Sicuramente, se sei un lettore abituale, non avrai alcun problema nei temi in classe. La lettura può essere anche un tipo di intrattenimento gratuito, dato che si può andare a visitare la biblioteca della propria città. Per concludere aggiungo che la parola “libro” deriva dal latino “liber”, che significa “libero”. Infatti, quando si legge un libro, ci si sente liberi, come se si entrasse in un altro mondo, ma non dannoso come quello dei videogiochi, bensì un mondo che, come abbiamo visto, dà molti vantaggi e ci fa sentire sereni e tranquilli. Insomma, la lettura è qualcosa di meraviglioso che non può scomparire così. Immaginate se non fossero mai esistiti personaggi come Stephen King o J.K. Bowling, di certo non esisterebbero nemmeno film come “IT” o “Harry Potter” e il mondo sarebbe diverso. Io spero davvero che questa cosa non accada, spero davvero che ci saranno più lettori perché non credo che ci sia qualcosa di più bello e rilassante di una buona lettura. Allora, cosa aspetti a iniziarne una nuova? Cosa aspetti a sentirti “libero”?

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INTERNET: evoluzione, pregi e difetti

Internet è una rete pubblica che connette vari dispositivi e rappresenta un mezzo di comunicazione che fornisce la visione di contenuti informativi; si tratta di una interconnessione globale.

di Carmine Amendola

INTERNET

L’ origine di internet risale agli anni ’60, su iniziativa degli Stati Uniti d’ America, che durante la guerra freddatrovarono un nuovo sistema di difesa.

Internet si è diffuso intorno all’ anno 2000 in tutto il mondo e oggi è sinonimo di globalizzazione (cioè essere informati su tutto).

I mezzi più utilizzati sono i social network: googleinstagramyoutubefacebook e twitter.

Nel 1995 lo psichiatra americano Ivan Goldberg ha coniato l’espressione “internet addiction disorder(IAD), prendendo come punto di riferimento il gioco d’azzardo patologico.

I sintomi della dipendenza da internet sono:

-bisogno di trascorrere in rete un tempo sempre maggiore

la persona sviluppa agitazione ed un senso di depressione se l’utilizzo viene interrotto.

Le modificazioni psicologiche e fisiche sono:

-perdita delle relazioni interpersonali;

-modificazioni   dell’umore;

-tendenza a sostituire il mondo reale con quello virtuale.

Internet per noi è un modo di nasconderci dalla realtà, senza di esso non ci sentiamo forti.

L’ invito è a non usarlo troppo, perché può diventare una “droga” e portare ad una dipendenza che limita la nostra libertà e la nostra crescita personale.

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“TRAP”, LA MUSICA DEI RAGAZZI DI OGGI

di Eleonora Landolfi 2^ F 

Sferra

La musica è presente nella vita di tutte le persone, coinvolgendo
emotivamente. I ragazzi trovano in essa sicurezza, libertà e
frenesia, e la considerano anche come un “luogo” in cui rifugiarsi
nei momenti di sconforto o di tristezza, poiché essa li fa entrare in
una specie di “vita parallela” dove si vedono solo i lati positivi
delle cose. La musica è sempre stata presente nella vita dei
uomini nel corso della storia, e aiuta a crescere. Essa si compone
di vari generi: “POP, ROCK, MELODY…” che coinvolgono
ascoltatori di tutto il mondo. La musica giovanile più conosciuta ai
giorni d’oggi è la musica TRAP, nei cui testisi utilizzano termini
che sono entrati a far parte del nostro linguaggio. In Italia la TRAP
è senz’altro il fenomeno dell’ultimo anno che ha ottenuto grande
successo, ed è la musica divisoria tra le generazioni passate e
quelle presenti.

capo-plaza

La maggior parte dei ragazzi impazzisce sia per i
testi, sia per il vestiario dei cantanti; i più conosciuti sono Ghali,
Sfera Ebbasta, Capo Plaza, e la DPG (Dark Polo Gang), che nei
loro video pubblicati su YouTube, hanno raggiunto milioni di
visualizzazioni. A tale scopo sono state create alcune applicazioni,
come ad esempio “TIK TOK”, che permettono di realizzare
coreografie con effetti speciali, utilizzando come base la musica
di questi cantanti e di molti altri, cercando di imitarli.
Sicuramente sarà capitato a tutti di ascoltare una canzone e
riconoscersi in essa… Questo è il potere della musica che risveglia
le emozioni che sono dentro di noi. Ecco perché la musica è parte
dei nostri sentimenti e della nostra vita.

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“LA FORMA DELL’ACQUA”, UN FILM DALLE GRANDI EMOZIONI

Il film “The shape of Water” di Gullermo del Toro è uscito nel 2017; ha vinto il Leone D’Oro come miglior film alla 74° mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e si è aggiudicato quattro Premi Oscar, su tredici candidature ricevute, vincendo il premio per il  miglior film, il miglior regista, la migliore scenografia e la migliore colonna sonora. Ha inoltre vinto due Golden Globe.

La forma dell'acqua

di Francesca Maggiore

Sara Piperno

Eleonora Chiaino

Alessia Morea

Matilde Cardarelli

Martina Salomone 

Classe 3^C

“The Shape of Water” è nello stesso tempo un film drammatico, fantasy e sentimentale ed è ispirato ai classici Disney “La Bella e la Bestia” e “La Sirenetta”. Il film parla di Elisa, un’addetta alle pulizie affetta da mutismo, che lavora in un laboratorio scientifico a Baltimora. I suoi due unici amici  sono la collega afroamericana Zelda e l’inquilino omosessuale Giles con il quale condivide una vita di solitudine ed emarginazione.

LA TRAMA

Un giorno Elisa e Zelda devono pulire un laboratorio segreto e si imbattono per caso in un pericoloso esperimento governativo: una creatura squamosa dall’aspetto umanoide, tenuta in una vasca sigillata piena d’acqua. Inizierà così un rapporto di complicità fra Elisa e questa creatura finché i due si innamoreranno. Il loro sarà un legame talmente forte e travolgente che lei, quando starà per morire, verrà trasformata dalla creatura stessa in modo che entrambi possano vivere per sempre il loro amore.

LA COLONNA SONORA 

La colonna sonora del film è molto importante, siccome la protagonista è muta, quindi serve a rappresentare tutti i suoi stati d’animo. A realizzarla è stato Alexandre Desplat, già premiato dall’Academy nel 2011. Gli attori protagonisti che hanno interpretato questo film sono sono Sally Hawkins, Doug Joes e Michael Shannon.

EMOZIONI

La pellicola è stata molto apprezzata dal pubblico, perchè da una parte c’è il coinvolgente mistero di una creatura sconosciuta che suscita negli spettatori emozioni contrastanti e dall’altra parte c’è una storia d’amore intensa e struggente.

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LA VITA VISTA CON OCCHI SPECIALI, NON SI GIUDICA UNA PERSONA DALLA FACCIA. A WONDERFUL FILM

“Non puoi nasconderti se sei nato per emergere”.Queste sono le parole che caratterizzano il nuovo film “Wonder”, il quale parla di August un bambino nato con una malformazione facciale.

wonder

di Francesca Di Mario

Paparella Adriana

Seccafien Samuele

Classe 2D

August ha solo undici anni e fino ad allora ha sempre imparato a casa, ma quando si trova a dover fare la prima media in una scuola statale cominciano i problemi. È continuamente osservato ma lui non ci fa caso, oramai ci è abituato. I bambini non sono bravi a nascondere quella faccia che sfoderano quando lo guardano, gli adulti sì invece. Tra bulli, discriminazioni e dispetti, August capirà che anche la felicità si può trovare, basta avere pazienza e non arrendersi. Via, la sorella di August, ha messo in valigia i suoi problemi e si è sterrata la strada da sola, non chiedendo mai nulla ai genitori. Ha litigato con la sua migliore amica Miranda, ragazza sbarazzina con qualche problema di famiglia e secondo Via il modo migliore per superare la cosa è dimenticare Miranda.

FILM E LIBRO: LA SAGA

Il film è stato tratto da una saga di libri nei quali ogni personaggio racconta di sé e del proprio carattere. Se letti insieme i libri fanno capire come August è visto attraverso gli occhi di ognuno ed il perché delle proprie azioni, la storia narrativa si arricchisce così di diversi punti di vista: quello di Julian, bullo della situazione, che a discapito di August gli renderà la vita scolastica impossibile il punto di vista di Jack, il migliore amico che riscoprirà il valore dell’amicizia quello di Charlotte, ragazzina che si terrà distante dalla situazione con August e gli altri ma che poi cambierà ed infine quello di Summer, la ragazzina che diventerà una grande amica di Jack e August. Questo è un film che va visto con tanti occhi diversi, quelli di ogni personaggio e bisogna provare a mettersi nei panni di ognuno di essi.

I MESSSAGGI

Molti sono i temi affrontati ed i messaggi contenuti nel film: bullismo, diversità, disabilità, pregiudizio sono i temi sui quali viene maggiormente messo l’accento, colpendo a pieno la nostra sensibilità e inducendoci a riflettere sull’importanza del rispetto per il prossimo e sull’idea che ogni maschera, anche la peggiore, può essere tolta, ovvero che la vera identità delle persone prima o poi si scopre buona o meno che sia, anche se nascosta, si scopre e questo è quello che è successo ad August.

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MUSICA: IL POP SUD COREANO

bts

di Ilaria Cipriani

Manila Lucci

Sabrina Scuoch

Sirine Talib

Classe 3H

Quando ascoltiamo questo tipo di musica cantata dal nostro gruppo preferito proviamo emozioni speciali… Uniche. Quando la ascoltiamo smettiamo di essere arrabbiate o tristi e ci immergiamo completamente nella musica iniziando a fantasticare, e come Giacomo Leopardi ha immaginato di esplorare il mondo oltre quella siepe, noi immaginiamo di stare lì, in Corea del Sud, con i nostri cantanti preferiti. Potrà sembrare stupida come cosa ma noi, come fan sfegatate che siamo, proviamo questo e molto altro… Conoscendo il significato di quelle “strane” parole noi piangiamo, ridiamo alcune volte scherziamo sui testi di quelle magnifiche canzoni, ma soprattutto riflettiamo sul loro significato e il messaggio che trasmettono.

IL K-POP

K-pop è un’abbreviazione che sta a significare musica pop coreana (Corea del Sud). Molti artisti e gruppi musicali k-pop si sono distaccati dalla propria patria d’origine, e hanno sfondato nei mercati di tutta l’Asia Orientale e delle comunità asiatiche dell’estero. La popolarità di questo genere viene considerata come conseguenza e parte della cosiddetta “Korean wave” o “Hallyu wave” (onda coreana), un movimento musicale che ha portato la cultura coreana sotto le luci della ribalta a partire dai tardi anni ’90 fino ai giorni nostri.

I GRUPPI

I BTS, conosciuti anche con il nome coreano BangTan Sonyeodan, sono un idol band sud-coreana formata del 2013 a Seul composto dai membri: RM (Kim Namjoon), Jin (Kim Seokjin), Suga (Min Yoongi), J-Hope (Jung Hoseok), Jimin (Park Jimin), V (Kim Taehyung), Jungkook (Jeon Jungkook).

Il gruppo è nati sotto la direzione della Big Hit Entairment debuttando il 12 Giugno del 2013 con l’album “2 COOL 4 SKOOL” che ha fruttato loro numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Il nome coreano “BangTan Sonyeodan” si traduce con “Boy scout a prova di proiettile”: il concetto di base si costruisce sull’intenzione del gruppo di bloccare stereotipi, critiche ed aspettative che, come proiettili, mirano agli adolescienti, e di proteggere invece i valori ideali di questi ultimi.

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“IL DIARIO DI ANNA FRANK”

Ecco la recensione di uno dei libri più conosciuti e letti anche dalle nuove generazioni

anna frank

di Veronica Bianchi

Gilda Bucci

Giulia Bucci

Valeria Magistro

Alessia Nocerino

Eva Scanavini

Classe 3^C

TRAMA

Anna Frank era una ragazza di 13 anni di origine ebrea. La sua era un’agiata famiglia, costretta a trasferirsi ad Amsterdam per sfuggire all’ascesa dei nazisti in Germania. Anna e i suoi famigliari si sistemarono in un alloggio segreto che si trovava sopra una vecchia fabbrica. La loro non fu una vita felice, poiché erano costretti a vivere nascosti e segregati in locali piccolissimi e scomodi. Fu un’esperienza molto dura soprattutto per i tre ragazzi: Anna, Margot sua sorella e Peter figlio dei signori Van Daan. Tutti e tre erano troppo spesso tristi e desideravano essere liberi. Anna, nei due anni di esilio, decise di scrivere un diario in cui raccontare le emozioni e i sentimenti che provava. Scrisse ogni lettera indirizzata ad un’amica immaginaria: Kitty.

Dai testi emerge un forte spirito libero. Spesso Anna Frank parla di Peter, il ragazzo di cui pian piano si accorge di essersi innamorata. Le cose con il passare del tempo cambiano: il padre si allontana da lei, la madre diventa solo una semplice amica, la sorella si intristisce sempre di più.

Costretta a dividere la stanza col dottor Dussel (un altro ebreo che conviveva con loro), non aveva più uno spazio letteralmente suo, solo il diario. La sera, andava in soffitta da Peter, per il quale provava un sentimento d’amore da lui contraccambiato.

A seguito di una segnalazione spionistica, il 4 agosto 1944 cinque soldati, fecero invasione nell’alloggio segreto: tutti i rifugiati clandestini furono arrestati e l’alloggio fu saccheggiato e perquisito. Qualche giorno dopo, il gruppo di rifugiati fu avviato a Westerbork, il più grande campo di concentramento dell’Olanda. Il 2 settembre 1944 la famiglia Frank fu condotta ad Auschwitz, dove il padre venne separato dalle figlie e dalla moglie che da lì a poco morì di tubercolosi. Nel febbraio 1945 Anna e Margot si ammalarono di tifo e a marzo Anna morì; pochi giorni dopo morì anche sua sorella. Furono entrambe sepolte in una fossa comune. Tre settimane dopo la loro morte le truppe inglesi liberarono Bergen Belesn.

Il nazismo non dovrebbe esistere. Le differenze tra ebrei e il resto del mondo sono inutili. Nessun essere umano dovrebbe passare le atrocità che hanno passato gli ebrei.

diario

RECENSIONE

Le parole scritte nel diario sono profonde e colpiscono i cuori di tutti. Come può l’uomo arrivare a odiare e discriminare un suo coetaneo solo per la diversità etnica? In quel diario era presente la voglia di essere libera di Anna. Ogni uomo ha diritto alla propria libertà, se gli  viene tolta è come avere le ali ma non poter volare… che senso ha? Solo il pensiero che questa povera ragazza scrisse i suoi desideri e i suoi sogni per una pace che non ha mai potuto conoscere fa venire i brividi. Il Diario è un esempio per tutti noi, è universale, trascende la storia e l’orrore. Anna Frank fu coraggiosa a scriverlo: impronte che ha lasciato come un segno indelebile nella Storia. Anna e la sua famiglia nutrivano infatti speranze come tante anime innocenti che ora sono in Cielo e non devono essere mai dimenticate.

Il diario, inoltre, mette in risalto due argomenti molto importanti. Il primo è il nazismo, con la persecuzione della “razza” ebrea da parte della “razza” a quei tempi riconosciuta come “superiore”, quella ariana (tedeschi).

L’altro argomento è l’adolescenza, perché in questo diario si può notare la crescita di Anna, anche se per un breve periodo. Anna si trova nell’età del cambiamento, nell’età in cui si dovrebbe diventare maturi, ma soprattutto nell’età più bella perché dovrebbe essere spensierata, felice, piena di errori, ma anche di conquiste. Lei, però, non può divertirsi, uscire con le amiche, fare nuove conoscenze, perché per sopravvivere deve rimanere rinchiusa e nascosta in un alloggio, stretto e scomodo, sopra la fabbrica del papà.

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TORMENTONI MUSICALI DELL’ESTATE

Ogni estate comincia con il caldo e una canzone che accompagnerà le vostre giornate…è il classico “tormentone”

rovazzi

di Giulia Borsoi

Giulia Ghirotto

Luca Liberti

Alessio Ruscito

Classe 2^G 

Il tormentone è una canzone che viene proposta ogni giorno alla radio,viene ascoltata dai ragazzi e ballata in discoteca.
Tra i tormentoni degli ultimi anni segnaliamo: Despacito, è una canzone di Luis Fonsi, con la partecipazione di Daddy Yankee. Venne pubblicata il 12 Gennaio 2017 con più di cinque miliardi di visualizzazioni. Luis è un cantante Portoricano, nato a San Juan. Il suo è un genere Pop-Rock e Reggeton. Inoltre ha pubblicato undici album di successo e anche 3 singoli tra cui Despacito.
“Subeme la radio”, è una canzone di Enrique Iglesias, con la partecipazione di Descemer Bueno. Uscì il 24 Febbraio 2017 con circa novecentomila visualizzazioni. E’ un cantante, attore e produttore discografico spagnolo, nato a Madrid. Nella sua carriera ha venduto circa centotrentacinque milioni di dischi in tutto il mondo, di cui ottanta milioni di album e quarantacinque milioni di singoli,il che lo rende l’artista spagnolo con le maggiori vendite di sempre.

I FENOMENI ROVAZZI E GABBANI

Volare è una canzone di Fabio Rovazzi,con la collaborazione di Gianni Morandi. L’hanno pubblicata il 19 Maggio 2017 con circa centoquattromila visualizzazioni. Fabio è uno Youtuber italiano nato a Milano. Nel 2016 ha pubblicato il singolo “Andiamo a comandare” che ha raggiunto la vetta dei ” Top singoli”,ottenendo il primo disco d’oro,solamente con lo streaming in Italia.In seguito è stato certificato cinque volte dalla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana).

Occidentali’s karma è una canzone di Francesco Gabbani, pubblicata il 9 Febbraio 2017 con circa centoottantacinquemila visualizzazioni. Francesco è cantautore e polistrumentista. Nel corso della sua carriera ha vinto per due volte il festival di Sanremo,rispettivamente nel 2016 ,l’anno in cui ha esordito con il brano “Amen” e nel 2017 nella categoria “Big” con il brano “Occidentali’s Karma”.E’ stato scelto come rappresentante dell’Italia “Eurovision song contest 2017”. Ha pubblicato quattro album con un genere Pop e Elettropop.

A noi piacciono questi tormentoni estivi, perché ascoltando la musica d’estate abbiamo la testa occupata.

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LO SMARTPHONE ED I SUOI PROBLEMI

smartphone

di Lorenzo Baccari

Emanuele Romano

Alessandro Zeppieri

Mattia Gonnella

Classe 2^F

Per spiegare a che cosa porta l’eccessivo uso di smartphone e tablet dobbiamo utilizzare un termine insolito: nomofobia. Si tratta di una parola di recente introduzione che designa la paura incontrollata di rimanere sconnessi da internet, senza batteria,senza credito. Questo termine fu coniato nel 2008 da un esperto di demoscopia, il britannico Steward Fox Mills e descrive la paura e l’ansia da separazione dallo smartphone.

Quest’ ultima produce negli individui che ne soffrono degli effetti fisici devastanti come la mancanza di respiro, l’ ansia, la nausea, le vertigini e gli attacchi di panico.

UN PICCOLO SONDAGGIO

Il cellulare è un ottimo mezzo di comunicazione se usato con saggezza e moderazione, è stata un’ invenzione geniale perché è un modo facile per comunicare e mantenere i contatti con persone anche lontane. Nel nostro gruppo di riferimento, formato da 4 tredicenni, abbiamo evidenziato come non esiste tra noi un uso smodato dello smartphone:lo usiamo per lo più per navigare sui social e per fare chiamate. Il nostro gruppo crede che ci debba essere un uso moderato dello Smartphone,anche se va inteso più di un semplice cellulare. Come ogni altra cosa l’ uso del cellulare ha vantaggi e svantaggi. I vantaggi sono naturalmente quelli di poter telefonare o mandare messaggi ad una persona vicina e lontana, navigare sulla rete per essere sempre informati ad esempio su ciò che accade nel mondo, trovare delle ricette di cucina da provare, trovare articoli in vendita, avere notizie sul meteo, sullo sport.Inoltre ci permette di sentire musica giocare ed essere in contatto con gli altri.

Grazie alle app, il cellulare è come se fosse un computer in miniatura: si possono leggere anche le mail, uno strumento fondamentale per alcuni professionisti.

GLI SVANTAGGI DELLO SMARTPHONE

Gli svantaggi sono dovuti ad un utilizzo smodato dello smartphone, che può causare danni alla salute come quelli causati dalle onde elettromagnetiche degli stessi cellulari. Ma il danno più grande gli smartphone lo causano, isolando chi lo utilizza dal resto della società: viene a mancare la comunicazione verbale e il rapporto interpersonale che sono fondamentali nella vita.

Numerosi sono gli incidenti stradali dovuti alla distrazione dei ragazzi che non guardano il mondo che li circonda ma soltanto lo schermo del proprio cellulare.

Ricordiamo il periodo in cui uscì il gioco Pokémon go: obbligava i giocatori ad andare in giro a trovare i personaggi e quindi a guardare in continuazione lo schermo Proprio per questo furono numerosi gli incidenti dovuti alla distrazione dei ragazzi e per questo molti hanno corso rischi inutili.

I problemi relativi all’isolamento causato dall’eccessivo uso degli smartphone non riguarda solo noi ragazzi, ma anche i nostri parenti che spesso ci accusano di abusare del cellulare, ma non si accorgono di usarlo più di noi.

Questo li rende sempre più distratti, a volte assenti o peggio presenti fisicamente,ma non mentalmente. Secondo noi il cellulare è molto importante nelle attività di tutti i giorni ma esistono tantissime attività che possono essere fatte senza di esso. Stiamo pensando allo sport, alla possibilità di uscire con gli amici per giocare all’aria aperta.

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UN TUFFO NEI SOCIAL NETWORK

slocial

di Emma Santosuosso 3^A

La traduzione letterale di social network è rete sociale. In passato la rete sociale era intesa come tutti i rapporti che venivamo a instaurarsi tra persone fisiche. Ci si incontrava per parlare e stare insieme con le persone in luoghi ben precisi come: circoli, oratori e centri sociali. Oggi con l’arrivo dei social network tutto è cambiato. Grazie a questi mezzi è stata facilitata la comunicazione, basti pensare alla possibilità di parlare con persone che si trovano dall’altra parte del mondo e di poter parlare con persone che si trovano dall’altra parte del mondo e di poter conoscere persone nuove. La rivoluzione di internet e con essa la diffusione di social network non ha coinvolto solo la vita privata delle persone al fine di divertirsi, ma anche gli ambiti lavorativi e scolastici.

I MOLTEPLICI UTILIZZI DEI SOCIAL

Molte aziende li utilizzano per pubblicizzare le proprie attività e i loro prodotti; alcuni professori sfruttano al meglio questi mezzi postando diapositive, video ed esercizi. Questo è un grande vantaggio per i giovani che si trovano così davanti mezzi più divertenti di una noiosa pagina di libro, è proprio su questo che fanno affidamento i professori per incuriosire anche gli alunni più svogliati. I meriti dei social network sono molti ed evidenti, ma non possiamo parlare dei loro contro. La possibilità di poter dire qualsiasi cosa si nascondi dietro un pc può ed ha generato eventi drammatici. Si pensi ai numerosi casi di cyberbullismo di cui sono vittime soprattutto i giovani che molto spesso non sono in grado di gestire offese e umiliazioni pubbliche. Al telegiornale tante, troppe volte, sono state diffuse notizie di chi non riuscendo a gestire queste situazioni ha scelto di togliersi la vita. Un altro esempio dei rischi di internet è il caso degli adolescenti, e non solo, che hackerano profili social e/o canali YouTube al fine di aumentare i loro followers e di conseguenza il loro guadagno, commettendo così un vero e proprio reato.

DENTRO LA NOSTRA VITA

Ormai la diffusione di internet ha coinvolto ogni aspetto della nostra vita:

Facebook, ci tiene costantemente informati su ciò che i nostri amici, ma anche personaggi famosi fanno.
Twitter, che condivide notizie e informazioni di attualità consentendoci di parlare e confrontarci con persone più esperte di noi.
Instagram, con tutte le sue foto e video ci permette, di vedere e conoscere lontanissime da noi.
Whatsapp , entrata da poco a far parte dei social network è uno dei più diffusi e pratico da usare tra persone che ti conoscono.
YouTube, una raccolta infinita dei video che trattano tutti degli argomenti possibili.

Sarebbe ormai impossibile tornare alla vita prima dei social. Dovremmo però imparare a gestire meglio questa grande diffusione di informazioni e di idee che a volte viaggiano più velocemente della nostra capacità di comprenderle. Abbiamo tutte le conoscenze per sfruttare a pieno i vantaggi di questi mezzi e limitarne gli svantaggi. Bisognerebbe mettersi davanti a un pc, uno smartphone, un tablet con giudizio e un po’ di responsabilità e nel caso dei più giovani, chiedere aiuto in caso ce ne fosse bisogno.

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DUE MAMME PER UN BAMBINO

È possibile far crescere un bambino senza avere un padre ed una madre?

due mamme

di Marta Filippetti (2^D)

Per la prima volta in Italia nel comune di Torino un bambino viene iscritto all’anagrafe con due persone dello stesso sesso; nonostante le difficoltà nella legalizzazione le madri affermano che essa sia un loro diritto; un riconoscimento di uguaglianza e non un privilegio. Questo rappresenta una mentalità più aperta, ma una fuga in avanti rispetto alla legislazione Italiana , che non prevede tutt’oggi il riconoscimento di coppie omogenitoriali.
La sindaca Appendino con questa scelta ha aperto un grande dibattito tra le varie rappresentanze sociali intorno alla necessità di salvaguardare le scelte di libertà di coppie omossessuali di fronte alla loro scelta d’amore tenendo però sempre in prima istanza la salvaguardia dei diritti inalienabili del nascituro.

COSA DICE LA CHIESA

La chiesa di Tornino prende però l’argomento con un pizzico di ostilità pubblicando online un ’articolo in cui afferma che il desiderio di maternità non deve essere realizzabile ad ogni costo. L’unica preoccupazione è però la felicità del bambino, che non sempre si trova in famiglie considerate “normali” formate da un padre ed una madre, nonostante l’integrazione con i suoi coetanei non sarà semplice. Come si è riscontrato in molte coppie omogenitoriali la socializzazione è l’unico punto a sfavore. I bambini sono abituati a ripetere ciò che sentono dagli adulti, se quindi non avviene un cambiamento nella mentalità della società stessa, ci saranno sempre forme seppur minime di razzismo nei confronti di questi ragazzi.
Inoltre l’identificazione sessuale che avviene durante la fase dello sviluppo adolescenziale viene minata dalla mancanza della figura maschile (in questo caso) di riferimento; che può portare ad un disorientamento nella formazione della personalità.

I GIOVANI

Diverso invece il pensiero da parte della generazione dei dodicenni ormai nati e cresciuti in un mondo digitalizzato e abituati a prendere le differenze come punti di forza. Sebbene le discriminazioni a cui sono sottoposti durante lo sviluppo influiscano negativamente sui dati della salute psicologica non modificano il risultato finale nel confronto con il resto della popolazione. Il dibattito risulta quindi complesso ed articolato con argomentazioni valide sia da parte dei soggetti a favore sia di quelli contrari alla creazione di tali situazioni familiari.

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PROFESSIONE YOUTUBER

Professione youtuber: chi sono, da dove vengono e quanto guadagnano le star del «Tubo»

youtuber

di Federico Lattone

Chi sono gli youtubers? Per chi appartiene alla generazione Z è una domanda superflua, sappiate che stiamo parlando dei produttori di contenuti originali sulla piattaforma Youtube di google che, dal 2005 a oggi, ha a dir poco rivoluzionato l’uso dei video sul web con un miliardo di persone che tutti i giorni si collegano per guardarli e oltre 100 ore di filmati caricati al minuto da ogni angolo del pianeta. Se parliamo del nostro paese ci sono più di 20 milioni di utenti di età comprese tra i 7 ai 45 anni che vedono e pubblicano filmati.

I GUADAGNI

La domanda ora è: quanto guadagnano? Gli Youtubers più seguiti sono diventati delle vere e proprie celebrità, a differenza degli altri social, YouTube riconosce una percentuale dei guadagni pubblicitari a chi crea i contenuti. Le visualizzazioni corrispondono a profitto, dalla classifica emerge che i più visti, e quindi i più ricchi, sono gli YouTubers che si dedicano al mondo dei videogiochi . A questo va aggiunto che gli inserzionisti pagano solo quando la pubblicità prima dei video viene vista per intero e che molti youtubers sono gestiti da agenzie, che a loro volta trattengono una percentuale sui guadagni. Gli youtuber più famosi si dividono tra Canada e Stati Uniti, con un guadagno medio tra i 5 e gli 8 milioni di dollari all’anno.
Se vi piace giocare ai videogichi, avrete sicuramente visto alcuni di questi youtubers :
Favij, che si occupa di gameplay su pc, parliamo di circa 4.5 milioni di utenti sul canale prinicipale, 2.3 miliardi di visualizzazioni quest’anno e un incasso annuo stimato che può arrivare al picco dei 4.3 milioni di euro, il canale di CiccioGamer, aperto nel 2012, conta 2.4 milioni di utenti, 914 milioni di visualizzazioni e può far guadagnare allo youtuber tra i 131mila e i 2.1 milioni di incasso all’anno. Al mese si parla di somme tra gli 11mila e i 175mila euro. Un vero rivale negli incassi per Favji, e molti altri.

IL METODO DELLE DONAZIONI

Un altro metodo di guadagno che si è sviluppato negli ultimi tempi dagli Stati Uniti sono le donazioni; Google ha introdotto la funzione di fan funding, che permette agli utenti di effettuare donazioni ai canali e agli youtubers che più preferiscono, YouTube tratterrà una piccola parte di ogni donazione, per coprire le spese di transazione. La percentuale varierà di paese in paese: ad esempio, negli Stati Uniti, parliamo di un 5% più 21 centesimi. Se pensiamo ad una donazione da 10 dollari, YouTube trattiene per sé all’incirca 70 centesimi.
Addentrandoci in questo mondo ci si accorge che non ci sono limiti alla fantasia e alle possibilità di guadagno e l’idea che chiunque possa diventare famoso divulgando online la propria creatività è il motore che porta le persone a provarci.

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UNA PASQUA ALTERNATIVA

Tennis ragazze

di Kristal Perna (2^E)

Ci sono vari modi per festeggiare la Pasqua. C’è chi si prepara all’evento settimane prima, cucinando e organizzando tutto per ospitare amici e parenti a pranzo; c’è chi approfitta delle vacanze per partire e rilassarsi, invece c’è chi passa il turno a un torneo di tennis e gioca la finale proprio la mattina di Pasqua, come nel mio caso e sto per raccontarvi cosa è successo.

Mi sono svegliata presto per andare al circolo di Anzio.L’atmosfera era suggestiva, per strada non c’erano macchine ed in lontananza si sentiva il suono delle campane che preannunciavano l’inizio della messa Pasquale. Mi sentivo in colpa perchè volevo andare in Chiesa, ma, fortunatamente, c’era una seconda messa alle 18.00.

Siamo arrivati al circolo di tennis e come immaginavo era deserto,c’era solo la mia famiglia, quella della mia avversaria e il giudice arbitro.

RICORDI

Mentre facevo l’iscrizione mostrando la mia tessera FIT, ho notato sulla parete della segreteria una foto del 1970 in cui c’era mio nonno con la sua squadra che tenevano una coppa.Che emozione vedere una sua foto lì dopo quasi 50 anni.

Ho giocato una partita molto divertente, lunga e faticosa ed anche se sono arrivata seconda, sono felice perchè ho giocato con passione e oltre alla medaglia ho vinto un cesto pasquale con tanta cioccolata buonissima che purtroppo è finita subito.

Questa “Pasqua Alternativa” mi è piaciuta molto perchè è stata all’insegna dell’impegno e della passione verso il mio sport preferito.

Inizialmente ero sorpresa per questo torneo di Pasqua, ma poi sono stata davvero contenta di trascorrere questa giornata così importante con la mia famiglia facendo una cosa che mi piace molto, giocare a tennis.